CROGNALETO
Gianna Nannini in concerto nel Parco, gli ambientalisti: «È uno scempio, ripensateci»
Nota di 11 associazioni contesta il sito di Piano Roseto, in piena zona protetta Gli organizzatori replicano: ci saranno solo la cantante e un pianoforte
CROGNALETO. Dopo il successo del concerto galleggiante di Bollani, con il piano sul lago di Campotosto, che sarà ripetuto da Ludovico Einaudi (3 agosto), “Abruzzo dal Vivo” parte oggi non senza polemiche. Sul cartellone estivo predisposto per il rilancio dei monti d'Abruzzo colpiti dal sisma irrompe l’accusa di disturbare l'ecosistema naturale da parte delle associazioni ambientaliste: nel mirino il concerto di Gianna Nannini, previsto per il 25 luglio sull'altopiano di Piano Roseto, nel comune di Crognaleto.
In un comunicato le associazioni Wwf Abruzzo, Salviamo l’Orso, Italia Nostra Abruzzo, Touring Club Italiano, Comitato Salviamo il Parco Sirente Velino, Mountain Wilderness Abruzzo, Cai Abruzzo, Lipu Abruzzo, Altura Abruzzo, Appennino Ecosistema e Dalla Parte dell’Orso sostengono che «organizzare un concerto nel Parco nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga in località Piano Roseto, in “area di protezione” come definita dal Piano del Parco approvato dopo l’intesa con le tre Regioni e i 44 Comuni il cui territorio ricade all’interno del Parco, non aiuta il turismo e si pone in contrasto con l’idea stessa di tutela che un’area naturale protetta di valenza nazionale è chiamata a garantire».
Secondo gli ambientalisti «In tempi recenti nel sito dove dovrebbe svolgersi il concerto di Gianna Nannini alla presenza di 2mila persone è stato avvistato l’orso bruno marsicano che, dopo 450 anni, sta faticosamente tornando sui Monti della Laga e sul Gran Sasso d’Italia. Costante la presenza del lupo che proprio qui ha una cucciolata recentemente oggetto di video-riprese. Il nostro territorio montano sta faticosamente uscendo da un periodo difficile comune a tutto il mondo, che qui però si è aggiunto a momenti altrettanto difficili dovuti a terremoti, incendi e pesantissime nevicate. È comprensibile che vi sia la voglia di far riprendere le attività, di accogliere nuovi turisti, di creare occasioni di incontro, ma nel farlo non si può prescindere dalle valenze dei luoghi, dalle loro caratteristiche naturali, dal grado di tutela che, attraverso strumenti di pianificazione che tutti (ad iniziare dai comuni) hanno contribuito a formare, si è giustamente voluto garantire a queste montagne. Sarebbe utile che almeno per una volta si evitasse la solita contrapposizione, nella consapevolezza che chi sta proponendo questo concerto lo sta facendo con la volontà di aiutare il territorio ed è quindi animato dalle medesime intenzioni di chi invece invita a ripensarci. Proporre concerti in aree naturali protette non è la strada giusta per valorizzare quei territori. Concentrare migliaia di persone in poche ore in aree estremamente delicate rappresenta un pericolo per i luoghi in cui ci si trova. L’Ente Parco è chiamato ora a far svolgere un’attenta valutazione di incidenza ambientale dell’intervento che, alla luce del suo stesso strumento di pianificazione e delle presenze faunistiche dell’area, non si capisce come potrebbe essere positiva».
LA DIFESA. La risposta degli organizzatori dell’evento è arrivata subito. Sottolineando che la rocker italiana, contro lo schema classico di spettacolo, rinuncia alla band e si esibisce solo voce e pianoforte, nel rispetto dell'ambiente circostante. «Non ci sono luci artificiali, il concerto si svolge al tramonto (ore 18.30) e non ci sono sedie. Solo il pianoforte e la cantante», dicono gli organizzatori. «Il pubblico raggiungerà il luogo a piedi, lasciando le automobili lontane. I posti a sedere sono a terra, dove ognuno potrà allargare a propria stuoia o copertina. Ogni spettatore è invitato, alla fine dello spettacolo, a raccogliere i rifiuti del cibo e delle bevande consumate e portarli via con sé. Il nostro pubblico è rispettoso dell'ambiente e consapevole della scelta culturale operata, per vivere un'esperienza a contatto con la natura, che comporta dover camminare e lasciare intatto lo spazio occupato, come esplicitamente indicato dall'organizzazione al momento della vendita del biglietto». «Ogni spettacolo è la conclusione di una proposta di percorso alla riscoperta dei paesi e luoghi dell'entroterra abruzzese», sottolinea Eleonora Coccagna, direttore artistico di “Abruzzo dal Vivo”, «il pubblico arriva dopo aver visitato i luoghi circostanti».(red.te)
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