Gioco d’azzardo, ogni teramano spende duemila euro all’anno

Il dato anticipato dall’associazione “Il raggio”: Teramo terza provincia italiana per volume d’affari Convegno sulla ludopatia e Comuni uniti per deliberare nuovi vincoli all’installazione dei videopoker

TERAMO. Ogni teramano, dall'ultimo nato al più anziano, spende duemila euro l'anno in giochi d'azzardo. E' il dato impressionante che l'associazione "Il raggio" ha estrapolato dalle statistiche nazionali sulla ludopatia. La provincia di Teramo, dicono ancora gli studi di settore, è la terza in Italia per volume d'affari collegato a lotto, gratta e vinci, videopoker e concori vari con premi in denaro. Da questi punti di partenza, preoccupanti per il rischio di danni che derivano dall'ebbrezza incontrollata dell'azzardo, prenderà le mosse il convegno organizzato da "Il raggio", in programma per giovedì prossimo al parco della scienza a partire dalle 17.45. A offrire lo spunto per il dibattito, che verrà condotto dal direttore dell'ufficio stampa diocesano Gino Mecca, sarà la presentazione del libro "Vite in gioco". Oltre agli autori Carlo Cefaloni, giornalista di Città Nuova, Giuseppe Riccio, dirigente medico di psichiatria, e Luigino Bruni, docente di economia alla Lumsa, porteranno la loro testimonianza i gestori dei bar che hanno rimosso le slot machine dai loro locali e soprattutto i 47 sindaci della provincia. Saranno loro infatti i destinatari di una proposta operativa, lanciata dal consigliere comunale teramano Antonio Filipponi, per l'adozione di un provvedimento condiviso che limiti il gioco d'azzardo nei rispettivi territori. La proposta di delibera, che sarà recepita entro i prossimi sei mesi dai consigli comunali aderenti alla campagna, impone vincoli di vario tipo all'istallazione e attivazione dei videopoker. Si tratta di limitazoni orarie, di spazio, di superficie destinate a giochi d'azzardo e di collocazione di sale slot ed esercizi pubblici dotati delle cosiddette "macchinette" in parte già esiminate in un primo incontro tra i sindaci tenuto la settimana scorsa. Rispetto alla prima stesura del provvedimento, che consente il gioco ai videopoker dalle 10 alle 22, è stata introdotta una fascia di rispetto tra le 13 e le 14 durante la quale le apparecchiature dovranno restare spente. «E' l'orario della pausa pranzo in cui il rischio di eccessi diventa più alto», spiega Filipponi, «e comunque la pausa spezza la continuità del periodo in cui è possibile giocare». Chi non rispetterà le regole, una volta che saranno approvate dai consigli comunali, incapperà in sanzioni pesanti: dalla multa, fino alla sospensione della licenza. Un'ulteriore modifica alla proposta di delibera, infatti, impegna i Comuni a introdurre agevolazioni fiscali nei confronti dei titolari di esercizi pubblici che rinunciano alle slot machine. Il convegno di giovedì sarà dunque il primo passo verso una regolamentazione condivisa dell'uso di videopoker che coinvolgerà anche rappresentanti della Provincia e della Regione. «Non sarà la semplice presentazione di un libro», conclude Amedeo Lisciani Petrini, presidente dell'associazione "Il raggio", «ma un'iniziativa di buona politica».

Gennaro Della Monica

©RIPRODUZIONE RISERVATA