solidarietà

Giulianova, gara di generosità degli artisti per aiutare l'Amicacci

Sono  50 le opere originali donate anche da gallerie e da collezionisti che saranno vendute all’asta per la polisportiva di basket in carrozzina

GIULIANOVA. Una gara di solidarietà a colpi di pennello, quella che si è scatenata per aiutare la Polisportiva Amicacci di Giulianova. L’associazione sportiva di basket in carrozzina ha attive tre squadre che militano in A1, in B e gli “Amicuccioli” la squadra di minibasket che il 18 e 19 disputerà le finali scudetto. Un impegno notevole che comporta anche un dispiego di risorse. Non sempre disponibili, di questi tempi.

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Da qui l’idea dell’asta d’arte, un modo sui generis di trovare sponsor. Che ben presto è diventata la più grande asta d’arte degli ultimi tempi in provincia. Verrà battuta sabato 18 al Gran hotel Don Juan a Giulianova, alle ore 18. Finora sono una cinquantina le opere, da quadri a sculture, a ceramiche e fotografie, che saranno vendute all’incanto. Perchè gli artisti, ma anche le gallerie d’arte e i collezionisti, hanno risposto con un grande slancio di generosità. Ora però è necessario un secondo slancio, quello del pubblico che acquista, per fare in modo che le opere d’arte si convertano in denaro.

«All’iniziativa, la prima a Giulianova e una delle prime in provincia, ricordo una grande asta di beneficenza sotto ai portici di Fumo negli Anni Sessanta», commenta il commercialista teramano Nicola Rossi che sta organizzando l’asta, «hanno aderito con entusiasmo, donando un’opera, ed anche più d’una, all’Amicacci, le grandi famiglie di artisti». Rossi cita ad esempio a Teramo le famiglie Montauti, Melarangelo, la famiglia di Amilcare Rambelli. Non ha fatto mancare il suo sostegno Gigino Falconi. A Giulianova la famiglia Tentarelli e a Roseto i Celommi. E le famiglie dei ceramisti di Castelli Di Giosaffatte, Di Simone e Pardi, per non parlare di Fausto Cheng e di Marco Appicciafuoco. E poi donazioni da gallerie di Teramo, Pescara e Roma, da cui proviene, ad esempio un Cascella o da collezionisti che hanno dato un’opera di Alberto Chiarini. «L'Amicacci svolge un ruolo sociale importantissimo, ma con la crisi delle aziende ha difficoltà a trovare sponsor e gli enti non hanno disponibilità economica», conclude Rossi, «così gli artisti hanno colto l’occasione per mostrare la propria solidarietà».

Il presidente dell’Amicacci, Edoardo D'Angelo spiega che le molteplici attività dell’Amicacci necessitano di 250mila euro all’anno, cifra tutto sommato ridotta per squadre che militano in campionati nazionali. «I nostri atleti hanno rimborsi minimi», osserva D’Angelo, «finora andiamo avanti con sponsor privati, ma il momento non è semplice. Quest’iniziativa è importante: per noi, ad esempio, ottenere 10mila euro significa pagare il metano per tutta l'invernata»