Giulianova, sta all'estero con i figli e perde la casa popolare
Giuliese si trasferisce a Londra per badare a tre piccoli, ma il tribunale lo sfratta
GIULIANOVA. Va a Londra per badare ai tre figli minorenni e per questo perde la casa popolare. Il protagonista della vicenda è R.P., un 44enne giuliese che ha ottenuto la tutela dei tre figli residenti a Londra dopo una battaglia legale con la madre dei piccoli. L’uomo deve rispettare la sentenza del tribunale di Londra che lo obbliga a far vedere i figli alla madre tutti i giorni per due ore dopo la scuola e nei fine settimana alternati.
L’Ater, ente proprietario dell’alloggio popolare, sostiene di non aver ricevuto dall’inquilino la giustificazione per cui non vi risiede. Il tribunale di Teramo ha dato ragione all’Ater, comunicando poi al Comune di Giulianova di eseguire lo sfratto esecutivo. «Erano diversi mesi che l’uomo non si trovava più nell’alloggio Ater», conferma il vicesindaco con delega agli alloggi popolari Nausicaa Cameli. R.P. si è difeso dicendo: «Non ho abbandonato l’appartamento, in cui tra l’altro conservo anche le ceneri di mia madre, come motivato nella sentenza di sfratto. Data l’urgenza di assentarmi, ho sempre avvertito, anche se solo verbalmente, sia l’Ater che il Comune». Il giuliese, che al momento si trova a Londra e lavora come cameriere, racconta anche di essere tornato regolarmente a Giulianova per saldare le bollette delle utenze dell’appartamento. «Mi sono sempre recato in Comune per aggiornare gli sviluppi della mia situazione», conclude il 44enne, «ora però non posso più ritornare in patria con i miei figli perché non ho più una casa. Il regolamento delle case Ater prevede che ci si possa recare all’estero per motivi di lavoro e dà diritto all’alloggio popolare agli italiani che vogliono tornare e che hanno i requisiti. Spero che l’ambasciata italiana a Londra possa aiutarmi». (m.t.)