«I cinesi ora acquistano le nostre case»
La Cisl lancia l’allarme al prefetto: diventano i padroni della Val Vibrata, occorre prendere provvedimenti urgenti
VALVIBRATA. Imprese cinesi che prendono sempre più piede in provincia, sostituendo una parte di aziende teramane. E’ il fenomeno in atto da anni in una provincia in cui i cinesi con permesso di soggiorno (a cui vanno aggiunti quelli in fase di rinnovo e i clandestini), sono 3.285. Dopo i blitz della Direzione provinciale del lavoro e dei carabinieri in 30 imprese cinesi, trovate tutte irregolari, si susseguono le proposte per gestire una situazione finora non governata. «Da anni la Cisl denuncia che le aziende cinesi si nascondono dietro imprenditori, locatari di immobili, politici e sindaci compiacenti», esordisce Antonio Scuteri, segretario generale della Cisl di Teramo, «da anni denuncia che la concorrenza sleale portata dalle aziende cinesi è una della cause della crisi dell'industria manifatturiera teramana, in particolare quella dell'abbigliamento e della pelletteria della Vibrata. Infatti, le produzioni a basso costo mettono fuori gioco i nostri prodotti e le nostre esportazioni, con l'aggravante che, per via dei bassi prezzi, sono oggi, a causa della crisi, graditi ai consumatori».
La Cisl ritiene che non paghi «la politica della repressione fine a se stessa», come non paghi «la politica delle multe e delle sanzioni, tenuto conto che mediamente vengono recuperate solo l'11% delle somme di evasione accertate».
«Occorre, quindi, cambiare strategia e, soprattutto, fare prevenzione: su questi soggetti grava non solo il fatto che lavorano senza regole, senza rispetto per la dignità dei lavoratori, ma anche una questione di ordine pubblico da affrontare sinergicamente al più presto», osserva, «non è raro, infatti, il caso che, utilizzando denaro di dubbia provenienza, tali imprenditori acquistino, a prezzi più che raddoppiati, aziende eimmobili a discapito degli imprenditori teramani. Di fatto, stanno diventando padroni delle aziende e del territorio tanto che gli abitanti della Val Vibrata cominciano oramai a sentirsi ospiti in casa loro. Si cominciano, infatti, da tempo, a percepire chiaramente gli effetti di una guerra silente che, se non governata, produrrà in futuro effetti devastanti non solo sul sistema produttivo teramano ma anche sulla civile convivenza quotidiana».
Per questo Scuteri auspica che il prefetto attivi immediatamente un tavolo permanente di concertazione nel l'Unione dei Comuni Val Vibrata con tutti gli attori locali, a partire dagli imprenditori, dai sindaci e dai sindacati. La Cisl - continua il sindacalista- non ha pregiudizi verso nessuno: «tutti possono operare nel nostro territorio, ma a una sola condizione: il pieno e assoluto rispetto delle regole sociali e civili. Certo è che noi italiani non siamo di buon esempio».
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