l’appello alla asl
I figli di un malato: oncologia ha bisogno di più personale
TERAMO. Hanno perso prima la madre e poi il padre, entrambi malati di cancro. Luigi Bianchini di Bellante è morto qualche tempo fa dopo un lungo periodo nel reparto di oncologia dell’ospedale di...
TERAMO. Hanno perso prima la madre e poi il padre, entrambi malati di cancro. Luigi Bianchini di Bellante è morto qualche tempo fa dopo un lungo periodo nel reparto di oncologia dell’ospedale di Teramo. E ora i figli Fabrizio, Katia e Angelica, dopo aver vissuto il travagliato distacco dai propri genitori vogliono lanciare un appello alla Asl. «Ci sembra assurdo che un reparto del genere, che accoglie e cura malati terminali», dichiarano i tre fratelli, «sia sistematicamente dimenticato dalla Asl. Nel reparto c’è personale competente, ma è poco: infermieri e medici fanno i salti mortali per assistere persone che soffrono, spesso con poche possibilità di sopravvivenza». La situazione nel reparto di oncologia e nel day hospital è infernale: per la grave carenza di personale si verificano lunghe attese e disservizi, acuiti nel periodo delle ferie. Da sei mesi l’oncologia va avanti con il 40% del personale medico in meno: ci sono stati trasferimenti, maternità e lunghe malattie. In totale ci sono quattro medici più il primario. La carenza è tale che recentemente hanno dovuto chiudere l’ambulatorio oncologico. Non solo: di pomeriggio in turno non c’è un oncologo. Suppliscono i colleghi della medicina generale.
«E’ assurdo che pian piano stiano facendo sparire un reparto», incalzano i tre fratelli di Bellante, «che è l’unico del genere in provincia, il punto di riferimento di tanti malati. Il caposala e gli infermieri mettono passione e un’incredibile carica umana nell’assistere e confortare questi pazienti. Siamo estremamente convinti che in questi reparti la differenza non viene fatta dalle medicine ma dall’atteggiamento positivo delle persone che li mandano avanti con le loro forze. Si dice che la vita è fatta di incontri e noi abbiamo avuto il piacere e l’onore di conoscere persone straordinarie che ci hanno arricchito nel profondo del nuostro cuore».(a.f.)
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