I nonni: padre e bimbo stanno bene

In fuga da giorni con il figlio di tre anni, una traccia porta in Svizzera

TERAMO. Il silenzio dei giorni che passano senza notizie non scalfisce la sicurezza dei nonni: «Siamo sicuri che il bimbo sta bene, nostro figlio non gli farebbe mai del male». Il loro figlio è l'uomo di 29 anni che da undici giorni è sparito con il suo bambino di 3 anni. E' in fuga, forse all'estero, dopo che il tribunale dei minori di Ancona ha stabilito che il piccolo deve stare con la madre, una donna greca che non lo vede da due anni. Il decreto dei giudici minorili è stato emesso il 21 luglio dell'anno scorso ed è diventato esecutivo il 23 febbraio del 2012. Ma dopo qualche giorno padre e figlio sono scomparsi da Valle Castellana, il piccolo paese di montagna al confine tra Teramo ed Ascoli. Sono usciti in automobile per fare una passeggiata ad Ascoli, ma a casa non sono più rientrati.

Gli investigatori, per ora, tendono ad escludere un gesto estremo. Dopo aver fatto alcune ricerche nella zona, sembrano concentrati su una pista estera che porta tra la Svizzera e la Germania, in una località dove vivono alcuni parenti del padre (le indagini sono coordinate dai pm Umberto Monti e Carmine Pirozzoli della procura di Ascoli competente per territorio). L'uomo, per ora, è accusato di sottrazione di minori, un reato la cui entità non consente di chiedere intercettazioni telefoniche. «Bisogna far prevalere l'interesse del minore», dice l'avvocato Felice Franchi, il legale dell'uomo, «il bambino é nato in Italia, é stato accudito al meglio dal padre e dai nonni paterni a Vale Castellana, e nell'opporci al pronunciamento del Tribunale minorile abbiamo anche prodotto una relazione del responsabile del servizio sociale del comune abruzzese, che attesta la bontà dell'ambiente in cui il piccolo vive. La madre non é mai venuta in Italia per vedere il figlio, salvo fare poi richiesta di affido».

Una richiesta, quella dell'affido, che la donna ha presentato appellandosi alla convenzione dell'Aja laddove il trattato internazionale stabilisce che un genitore che vive in uno stato estero può chiedere l'affifamento del figlio se questo ha vissuto per un periodo nello stato estero. Il provvedimento è stato recepito dal tribunale dei minori di Ancona. Contro questa decisione il giovane padre ha fatto ricorso alla Corte d'appello della città marchigiana (competente per territorio) e l'udienza dovrebbe essere fissata per la prossima settimana. Nel frattempo, però, è sparito con il bambino. «Solo un gesto di disperazione», ripetono in paese, «perchè ha paura di non poter più vedere il figlio a cui è legatissimo».

La storia è quella di tante altre coppie. L'uomo e la donna, che fa la cantante, si conoscono quattro anni fa in Abruzzo. Si sposano a Valle Castellana e per qualche mese vivono nel piccolo paese di montagna dove il piccolo nasce. Poi i tre decidono di spostarsi in un paese della Grecia dove si trovano i familiari della donna. Qui restano per un anno, fino a quando l'uomo decide di tornare in Italia con il figlio. Il piccolo cresce con il padre e con i nonni e, a sentire i familiari, in due anni sente la mamma solo un paio di volte al telefono. Ma l'anno scorso la madre presenta istanza per l'affido del piccolo appellandosi proprio alla convenzione dell'Aja e al fatto che il piccolo per un anno è vissuto con lei in Grecia. A luglio dell'anno scorso il tribunale emette il provvedimento di affido, contro cui il padre fa ricorso. A febbraio, però, il provvedimento diventa esecutivo e il giovane papà di Valle Castellana vede il suo mondo crollare. Per due anni è stata l'ombra di un bambino che ora la madre vuole portare in Grecia.

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