la lotta all’obesità

I pediatri scrivono alle scuole «Via i distributori di snack»

TERAMO. Da un convegno scaturisce un’iniziativa che può cambiare le abitudini alimentari di centinaia di bambini in provincia di Teramo. Non a caso il convegno, che si è svolto all’ospedale di...

TERAMO. Da un convegno scaturisce un’iniziativa che può cambiare le abitudini alimentari di centinaia di bambini in provincia di Teramo. Non a caso il convegno, che si è svolto all’ospedale di Giulianova era intitolato "Alimentazione e prevenzione dal grembo all'adolescenza", organizzato dal centro regionale di auxologia e nutrizione pediatrica dell'ospedale di Atri in collaborazione con i pediatri di base della Asl di Teramo.

Al termine del convegno - a cui hanno partecipato pediatri, neonatologi, ginecologi e dietisti, con il contributo di esperti in campo nazionale - i partecipanti hanno deciso di fare qualcosa per prevenire le patologie nutrizionali. E così il responsabile del centro regionale di Atri , Mario Di Pietro, e i pediatri della Asl hanno deciso di scrivere una lettera a tutte le scuole, ma anche alle direzioni sanitarie ospedaliere, perchè si attivino per eliminare i distributori di merendine e bevande caloriche.

«Bisogna promuovere la buona alimentazione sin dalla gravidanza, proseguendo con l'allattamento al seno e un divezzamento non precoce, cioè dal sesto mese in quanto prima comporterebbe un maggior carico di proteine e sali per il bambini», esordisce Di Pietro, «e poi nell'adolescenza è necessario un corretto modello alimentare. Ma c'è contraddittorietà rispetto ai messaggi lanciati alle famiglie: ad esempio nelle scuole ci sono distributori automatici di merendine e bevande caloriche. Si tratta di snack ad elevata densità calorica (fino a 350 calorie). Ma non è tanto questo: le merendine hanno una palatabilità artificiale (cioè un gusto particolare,ndr) che rende il bambino dipendente, essendo costruita apposta per piacere. E poi hanno grassi idrogenati dati da oli vegetali di pessima qualità che l'organismo non è in grado di smaltire: vengono immagazzinati come acidi grassi e quindi diventano tessuto adiposo. Anche l’indice glicemico è elevato, quindi alzano subito la glicemia e provocano la risposta dell'organismo che produce insulina per eliminare subito lo zucchero dal sangue e quindi torna fame subito. Le bevande hanno un indice glicemico altissimo e la palatabilità, in più scarso potere dissetante». Bere una di questi prodotti sembra un’inezia ma Di Pietro rileva che «un succo di frutta contiene 100 calorie, cioè 35mila calorie in un anno, quindi 5 chili di peso».

Gli snack vanno eliminati, al loro posto nei distributori «va la frutta, gli yogurt, i biscotti secchi integrali di qualità elevata, che hanno indice glicemico più basso. Ma va bene anche portarsi da casa un piccolo sandwich di 40 grammi con una fetta di prosciutto o una pizzetta rossa da 60 grammi, molto meno unta di quella bianca», conclude il pediatra. (a.f.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA