I verbali di Curti su Tancredi
L'imprenditore al pm: fatte sparire le procure del socio di Chiodi
TERAMO. Il pm gli chiede che fine hanno fatto le procure per amministrare le società offshore De Immobiliare e Kappa Immobiliare. E lui, l'imprenditore Guido Curti, arrestato per bancarotta, risponde che le aveva Carmine Tancredi, socio di studio del governatore Gianni Chiodi. Ma il pm lo incalza. Gli spiega che ha fatto perquisire lo studio: «Ma la sorpresa», afferma, «è che le procure non ci stanno».
A questo punto Curti svela: «Io penso che le abbiano fatto sparire di volta in volta». E' il passaggio chiave dell'interrogatorio di uno dei due grandi accusatori di Tancredi. Allo stesso pm, Irene Scordamaglia, l'altro arrestato per i crac teramani e i soldi da Cipro, Maurizio Di Pietro, ha detto: «Chi gestisce tutta la situazione, chi può decidere di pagare, di fare qualsiasi cosa, è Tancredi. Fa tutto lui». Ma Curti va oltre. Quello che riportiamo è il verbale del suo interrogatorio del 15 febbraio scorso, pubblicato da Repubblica.it, che arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta di cui il Centro si sta occupando da due mesi. E' la versione di un indagato che si difende accusando il socio del presidente della Regione. Tancredi però afferma il contrario. Ma questo interrogatorio solleva nuovi sospetti da chiarire.
PUBBLICO MINISTERO: «Mi vuole dire qual è stato il ruolo del dottor Tancredi in questa storia? Le premetto che dal punto di vista giuridico dobbiamo distinguere fra il consiglio iniquo, deontologicamente scorretto, che è una connivenza non punibile, e il concorso morale sotto il profilo della regia di quest'operazione. Me lo spiega, non a chiacchiere ma a fatti?».
GUIDO CURTI: «Allora, per quanto riguarda il dottor Tancredi, l'ho conosciuto nel 2008, lo potete vedere dalle carte che avete. E' stata creata una prima società: la De Immobiliare».
PM: «Sì, ma io voglio capire il ruolo di Tancredi in questa storia».
CURTI: «Il dottor Tancredi ha fatto aprire questa società a Maurizio Di Pietro. Secondo me lo ha utilizzato. Invece su quella che ho costituito io, la Kappa Immobiliare, non ci sono state operazioni di rilievo, e questo lo vedrete con la rogatoria che vi arriverà dalla Svizzera».
PM: «Forse mi sbaglio, ma mi pare di ricordare che il dottor Tancredi aveva soltanto una procura per partecipare alle assemble e per costituire la società De Immobiliare. Agli atti non ci stanno procure speciale che lo abilitano anche a sostituirsi ai soci di Cipro?».
CURTI: «Lui aveva procura di volta in volta per fare qualsiasi tipo di operazione».
PM: «E voi le avete viste queste carte?».
CURTI: «Le ha viste in tutte le operazioni dove ci serviva la procura».
PM: «Adesso le spiego un piccolo particolare. Noi sappiamo che c'era una procura per costituire le società, dopodiché Spinetti (portalettere in pensione con appena l'1% di quote, ndr) le avrebbe amministrate.
Vi è di più: ho disposto la perquisizione e il sequestro di tutte le carte di queste due società presso lo studio Tancredi, perché lo stesso Spinetti, che era stato sentito, dice che delle carte non sa niente, chiedetelo allo studio Tancredi. Ma la sorpresa è stata che le procure non ci stanno».
CURTI: «Io penso che le abbiano fatto sparire di volta in volta. Non è mai stata fatta una procura a nome di Di Pietro o mio. Quindi era solo Tancredi che poteva amministrare quelle società, perlomeno la De Immobiliare con dietro la Ruclesarn di Cipro che ne detiene il 99%. Ma vi dico di più: non c'è solo la Ruclesan perché questa non ha conti correnti. C'è per forza un'altra società a cui è intestato il conto corrente. Quindi vi manca un pezzetto. Voi lo riceverete quando vi arriveranno le carte da Lugano. Ripeto: la De Immobiliare è detenuta dalla Ruclesarn, ma la cassa di quest'ultima è un'altra società ancora».
PM: «Lei che tipo di studi ha fatto?».
CURTI: «Sono diplomato in ragioneria e ho fatto qualche anno di giurisprudenza».
PM: «Gli amministratori ciprioti li conosce?»
CURTI: «No. Mi è stato chiesto dal giudice se io sono mai andato a Cipro.
So dove sta sulla cartina ma non ci sono mai andato. Anche in Inghilterra non sono mai andato. Mai, mai, mai, mai, mai».
A questo punto Curti svela: «Io penso che le abbiano fatto sparire di volta in volta». E' il passaggio chiave dell'interrogatorio di uno dei due grandi accusatori di Tancredi. Allo stesso pm, Irene Scordamaglia, l'altro arrestato per i crac teramani e i soldi da Cipro, Maurizio Di Pietro, ha detto: «Chi gestisce tutta la situazione, chi può decidere di pagare, di fare qualsiasi cosa, è Tancredi. Fa tutto lui». Ma Curti va oltre. Quello che riportiamo è il verbale del suo interrogatorio del 15 febbraio scorso, pubblicato da Repubblica.it, che arricchisce di nuovi particolari l'inchiesta di cui il Centro si sta occupando da due mesi. E' la versione di un indagato che si difende accusando il socio del presidente della Regione. Tancredi però afferma il contrario. Ma questo interrogatorio solleva nuovi sospetti da chiarire.
PUBBLICO MINISTERO: «Mi vuole dire qual è stato il ruolo del dottor Tancredi in questa storia? Le premetto che dal punto di vista giuridico dobbiamo distinguere fra il consiglio iniquo, deontologicamente scorretto, che è una connivenza non punibile, e il concorso morale sotto il profilo della regia di quest'operazione. Me lo spiega, non a chiacchiere ma a fatti?».
GUIDO CURTI: «Allora, per quanto riguarda il dottor Tancredi, l'ho conosciuto nel 2008, lo potete vedere dalle carte che avete. E' stata creata una prima società: la De Immobiliare».
PM: «Sì, ma io voglio capire il ruolo di Tancredi in questa storia».
CURTI: «Il dottor Tancredi ha fatto aprire questa società a Maurizio Di Pietro. Secondo me lo ha utilizzato. Invece su quella che ho costituito io, la Kappa Immobiliare, non ci sono state operazioni di rilievo, e questo lo vedrete con la rogatoria che vi arriverà dalla Svizzera».
PM: «Forse mi sbaglio, ma mi pare di ricordare che il dottor Tancredi aveva soltanto una procura per partecipare alle assemble e per costituire la società De Immobiliare. Agli atti non ci stanno procure speciale che lo abilitano anche a sostituirsi ai soci di Cipro?».
CURTI: «Lui aveva procura di volta in volta per fare qualsiasi tipo di operazione».
PM: «E voi le avete viste queste carte?».
CURTI: «Le ha viste in tutte le operazioni dove ci serviva la procura».
PM: «Adesso le spiego un piccolo particolare. Noi sappiamo che c'era una procura per costituire le società, dopodiché Spinetti (portalettere in pensione con appena l'1% di quote, ndr) le avrebbe amministrate.
Vi è di più: ho disposto la perquisizione e il sequestro di tutte le carte di queste due società presso lo studio Tancredi, perché lo stesso Spinetti, che era stato sentito, dice che delle carte non sa niente, chiedetelo allo studio Tancredi. Ma la sorpresa è stata che le procure non ci stanno».
CURTI: «Io penso che le abbiano fatto sparire di volta in volta. Non è mai stata fatta una procura a nome di Di Pietro o mio. Quindi era solo Tancredi che poteva amministrare quelle società, perlomeno la De Immobiliare con dietro la Ruclesarn di Cipro che ne detiene il 99%. Ma vi dico di più: non c'è solo la Ruclesan perché questa non ha conti correnti. C'è per forza un'altra società a cui è intestato il conto corrente. Quindi vi manca un pezzetto. Voi lo riceverete quando vi arriveranno le carte da Lugano. Ripeto: la De Immobiliare è detenuta dalla Ruclesarn, ma la cassa di quest'ultima è un'altra società ancora».
PM: «Lei che tipo di studi ha fatto?».
CURTI: «Sono diplomato in ragioneria e ho fatto qualche anno di giurisprudenza».
PM: «Gli amministratori ciprioti li conosce?»
CURTI: «No. Mi è stato chiesto dal giudice se io sono mai andato a Cipro.
So dove sta sulla cartina ma non ci sono mai andato. Anche in Inghilterra non sono mai andato. Mai, mai, mai, mai, mai».
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