Il collegio Ventilj cade a pezzi Crollata buona parte del tetto

La Asl deve intervenire sullo stabile di Porta Romana per evitare ulteriori danni causati dalle piogge Il quartiere sollecita i lavori per evitare pericoli nell’edificio inagibile dopo gli scavi del Lotto zero

TERAMO. Una brutta fine, quella dell’ex collegio Ventilj.

Lo storico fabbricato all’angolo fra Porta Romana e circonvallazione Spalato è ormai in rovina. Da qualche giorno è persino crollato il tetto. Un problema non da poco per la Asl, proprietaria dell’immobile che finirà per ammalorarsi ancor di più con le piogge autunnali e invernali.

Il crollo preoccupa i residenti del quartiere, che da anni devono convivere con l’immenso stabile - vanta infatti un volume complessivo di quasi 14mila metri cubi – in abbandono.

Oltre che orfanotrofio, l’edificio ha ospitato in passato anche alcuni reparti dell’ospedale, più recentemente è diventato la sede dell’istituto per tecnici programmatori “Pascal” e quando questo si è trasferito nell’attuale scuola ha ospitato la sede del giudice di pace e di un circolo anziani.

Ma da anni è vuoto in quanto è stato dichiarato inagibile. Il collegio Ventilj ha subito infatti la stessa sorte di molte case di qual tratto di corso Porta Romana con gli scavi per la realizzazione delle gallerie dello svincolo del Lotto zero. Fu proprio la Asl, per prima, a segnalare all’Anas che l’azione delle trivelle stava causando danni all’immobile. Così come molti altri proprietari, l’azienda sanitaria all’epoca, era il 2003, citò in giudizio l’Anas per i danni causati dai lavori delle gallerie. Ma nel dicembre del 2007 il tribunale di Teramo respinse la richiesta di danni da 7 milioni e mezzo di euro, in quanto, come da relazione del Ctu, l’edificio era ed è inagibile. In sostanza l’Anas, ente titolare dell’appalto, non venne individuato come responsabile del dissesto provocato all’immobile. Secondo il giudice le responsabilità delle lesioni erano da attribuire a chi ha realizzato i lavori. Ma nel corso degli anni l’opera è passata sotto il controllo di più aziende, poi fallite. Non è valso a nulla nemmeno il ricorso in appello, un anno fa c’è stata una nuova sentenza negativa e addirittura la Asl è stata condannata a pagare pesanti spese legali e per il Ctu. Sorte diversa, peraltro, hanno avuto molte cause avviate nello stesso periodo dai proprietari degli edifici vicini, che hanno ottenuto i rimborsi dall’Anas.

Nel frattempo nel 2007 il collegio Ventilj è stato inserito dalla Asl nell’elenco di beni da alienare: beni sparsi in varie località della provincia, da appartamenti a interi fabbricati, a terreni rurali. Ma per il momento lo stabile, da abbattere, non ha trovato acquirenti, sebbene l’area sia immediatamente adiacente al centro storico. La crisi economica, certamente, non aiuta.

Lo stabile è stato anche transennato, nei punti più a rischio sono state montate delle protezioni lungo quasi tutto il suo perimetro. Adesso il nuovo danno: la Asl dovrà prevedere dei lavori tampone a stretto giro, per evitare che l’acqua che entrerà dall’enorme squarcio del tetto crei ulteriori crolli. Spese su spese per un edificio che ha fatto la storia di Teramo, distrutto da scavi sotto le sue fondamenta, per cui la Asl – unico caso nel quartiere – non ha ricevuto un euro di risarcimento, anzi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA