Il Comune fa cassa e vende alloggi ex scuole e negozi
Per compensare i tagli ai finanzimenti statali l’amministrazione cittadina mette mano al suo patrimonio. Di Stefano: contiamo di incassare un milione e mezzo
TERAMO. Il Comune vende fondaci, appartamenti e locali commerciali. Per compensare i tagli ai finanzimenti statali l'amministrazione cittadina mette mano al suo patrimonio. La giunta ha appena approvato la relativa delibera. In pratica dà l'avvio all'asta per la cessione di otto lotti di beni immobili di proprietà comunale. Si tratta soprattutto di spazi di modeste dimensioni che si trovano in centro storico, all'interno di edifici da ristrutturare. Dalla vendita delle strutture l'amministrazione conta di ricavare poco più di un milione e mezzo di euro destinati a rimpinguare il bilancio dell'ente e a finanziare opere pubbliche e manutenzioni.
Il lotto più sostanzioso tra quelli messi all'asta comprende l'ex scuola elementare Antonelli alla Cona, che da sola dovrebbe far incassare al Comune 480mila euro. A seguire ci sono locali commerciali, per una superficie totale poco più grande di 200 metri quadri, in via Rambelli a Colleparco, per i quali l'amministrazione incasserà 182.500 euro.
I beni che compongono gli otto lotti sono ritenuti dai tecnici dell'ente inutilizzabili per scopi pubblici. "Sono immobili che non rendono e che pesano sul bilancio perché necessitano spesso d'interventi di manutenzione", sottolinea l'assessore al patrimonio Rudy Di Stefano, "per questo abbiamo deciso di metterli in vendita".In realtà non c'è alcuna certezza che le strutture siano effettivamente acquistate. Già in passato alcune aste bandite dal Comune per la cessione di propri beni sono andate deserte o quasi. "Il momento è particolarmente difficile per la vendita d'immobili", fa notare Di Stefano, "ma è l'unico modo per fare cassa e recuperare risorse importanti".
L'amministrazione comunque considera i beni messi in vendita più appetibili rispetto a quelli oggetto delle aste precedenti e dunque conta sul fatto che si trovino acquirenti.
Il lotto più sostanzioso tra quelli messi all'asta comprende l'ex scuola elementare Antonelli alla Cona, che da sola dovrebbe far incassare al Comune 480mila euro. A seguire ci sono locali commerciali, per una superficie totale poco più grande di 200 metri quadri, in via Rambelli a Colleparco, per i quali l'amministrazione incasserà 182.500 euro.
I beni che compongono gli otto lotti sono ritenuti dai tecnici dell'ente inutilizzabili per scopi pubblici. "Sono immobili che non rendono e che pesano sul bilancio perché necessitano spesso d'interventi di manutenzione", sottolinea l'assessore al patrimonio Rudy Di Stefano, "per questo abbiamo deciso di metterli in vendita".In realtà non c'è alcuna certezza che le strutture siano effettivamente acquistate. Già in passato alcune aste bandite dal Comune per la cessione di propri beni sono andate deserte o quasi. "Il momento è particolarmente difficile per la vendita d'immobili", fa notare Di Stefano, "ma è l'unico modo per fare cassa e recuperare risorse importanti".
L'amministrazione comunque considera i beni messi in vendita più appetibili rispetto a quelli oggetto delle aste precedenti e dunque conta sul fatto che si trovino acquirenti.
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