Il deputato Di Stanislao senza rivali eletto segretario provinciale dell'Idv
Scelto per acclamazione da 200 delegati. Il suo vice sarà Mauro Sacco
TERAMO. Tutti uniti con Augusto Di Stanislao. E' lui il nuovo segretario provinciale dell'Idv: l'incoronazione è avvenuta ieri durante il congresso che si è tenuto a Teramo all'Hotel Abruzzi. Oltre 200 i delegati e gli iscritti che si sono riuniti per dare un nuovo vertice alla compagine dipietrista e per decidere strategie e alleanze da intraprendere. L'onorevole vibratiano - approdato a Montecitorio nel febbraio del 2009 al posto di Carlo Costantini, tornato in Abruzzo tra i banchi del consiglio regionale - è stato eletto per acclamazione.
La sua è stata l'unica candidatura avanzata: attorno a lui, alla fine, ha fatto cerchio tutto il partito. Alla fine perché, negli ultimi tempi, non erano mancate le voci dissonanti di chi avrebbe preferito un nome alternativo. Ma la base ha scelto forte e chiaro, acclamando coordinatore Di Stanislao e restituendo l'immagine di un partito unito e compatto dietro al suo leader. «La base ha visto nel giusto», ha commentato Di Stanislao, «evidentemente c'era la volontà di riconoscersi nella mia persona come guida del partito».
Il suo vice sarà Mauro Sacco, capogruppo dell'Idv in consiglio provinciale. Per la prima volta all'interno del congresso - che ha aperto la stagione dei rinnovi in Abruzzo - erano ammessi a votare anche gli iscritti extracomunitari, come aveva annunciato nei giorni scorsi il coordinatore regionale Alfonso Mascitelli, presente ieri a Teramo insieme a Costantini, al garante provinciale Paolo Palomba, al regionale Anita Di Giuseppe.
Di Stanislao ha lanciato con la sua mozione dieci punti programmatici ai quali lavorerà insieme al nuovo direttivo: tra le priorità ci sono il lavoro, la famiglia, la scuola e la formazione, le politiche giovanili e il sostegno alle piccole e medie imprese. Punti che verrano esposti in settimana in una conferenza stampa insieme alle nomine dei responsabili delle varie aree tematiche, tra i quali anche i coordinatori di giovani e donne.
Ma Di Stanislao ha rilanciato l'Idv soprattutto come partito che punta al governo del territorio e che per farlo non potrà più prescindere dall'alleanza col partito democratico. «Il Pd è il nostro alleato naturale, ma non ci deve considerare residuale», ha spiegato, «ricominciamo ad essere la coalizione che mette i migliori amministratori al servizio della collettività». Il primo banco di prova saranno le elezioni comunali 2011.
La sua è stata l'unica candidatura avanzata: attorno a lui, alla fine, ha fatto cerchio tutto il partito. Alla fine perché, negli ultimi tempi, non erano mancate le voci dissonanti di chi avrebbe preferito un nome alternativo. Ma la base ha scelto forte e chiaro, acclamando coordinatore Di Stanislao e restituendo l'immagine di un partito unito e compatto dietro al suo leader. «La base ha visto nel giusto», ha commentato Di Stanislao, «evidentemente c'era la volontà di riconoscersi nella mia persona come guida del partito».
Il suo vice sarà Mauro Sacco, capogruppo dell'Idv in consiglio provinciale. Per la prima volta all'interno del congresso - che ha aperto la stagione dei rinnovi in Abruzzo - erano ammessi a votare anche gli iscritti extracomunitari, come aveva annunciato nei giorni scorsi il coordinatore regionale Alfonso Mascitelli, presente ieri a Teramo insieme a Costantini, al garante provinciale Paolo Palomba, al regionale Anita Di Giuseppe.
Di Stanislao ha lanciato con la sua mozione dieci punti programmatici ai quali lavorerà insieme al nuovo direttivo: tra le priorità ci sono il lavoro, la famiglia, la scuola e la formazione, le politiche giovanili e il sostegno alle piccole e medie imprese. Punti che verrano esposti in settimana in una conferenza stampa insieme alle nomine dei responsabili delle varie aree tematiche, tra i quali anche i coordinatori di giovani e donne.
Ma Di Stanislao ha rilanciato l'Idv soprattutto come partito che punta al governo del territorio e che per farlo non potrà più prescindere dall'alleanza col partito democratico. «Il Pd è il nostro alleato naturale, ma non ci deve considerare residuale», ha spiegato, «ricominciamo ad essere la coalizione che mette i migliori amministratori al servizio della collettività». Il primo banco di prova saranno le elezioni comunali 2011.
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