Il giudice riconosce il danno da amianto
Il tribunale dà torto all'Inail: 6 operai dell'Eurocarbo avranno una pensione più ricca
CORROPOLI. Hanno vinto la battaglia. Loro sono sei operai dell'Eurocarbo di Corropoli che hanno maneggiato per più di 10 anni l'amianto durante l'attività lavorativa. L'esposizione al materiale significa un grave rischio per la propria salute. Tanto che dal 1992 il suo utilizzo è fuori legge. E sette operai hanno chiesto all'Inail il riconoscimento dei benefici per chi ha corso questo rischio. Riconoscimento negato dall'istituto, ma riconosciuto dal giudice.
Una sentenza positiva per sei operai, non per il settimo. Ma per lui c'è già pronto un ricorso. "‹Se l'esposizione all'amianto viene riconosciuta per almeno 10 anni", spiega Bernardo Testa della Filctem Cgil, "la legge prevede una maggiorazione della metà del tempo dell'esposizione a livello contributivo e quegli anni in più vengono cacolati a loro volta con una maggiorazione del 50% del valore economico. Per i lavoratori è un bel salto in avanti, sia per anticipare il diritto alla pensione che per il calcolo economico. L'Inail ha respinto l'istanza e noi abbiamo fatto fatto causa".
Il giudice ha nominato un Ctu che ha fatto le rilevazioni, ricostruendo la vita lavorativa degli operai fino al 1992, quando in Italia è stato vietato l'uso dell'amianto. L'Eurcarbo da decenni realizza pezzi per motori delle auto, come spazzole e bussole. "Dai dati che ha potuto ricavare adesso nei reparti dove si lavorava l'amianto", aggiunge il sindacalista, "per sei lavoratori ha accertato un'esposizione superiore ai 10 anni, in media di 11. Per l'altro, il Ctu ha riconosciuto un'esposizione di 9 anni e mezzo, ma proporremo appello. Il giudice ha riconoscito l'esposizione e ora, a meno che l'Inail non proponga ricorso, i 6 lavoratori hanno ottenuto il requisito".
All'Eurocarbo, dove ora lavorano 120 dipendenti, già altri operai hanno ottenuto i benefici in questione. "A un gruppo la domanda è stata accolta senza dover far causa e già sono in pensione", spiega Testa, "ancora una volta il tribunale di Teramo si è mostrato altamente sensibile ai problemi dei lavoratori e dell'ambiente di lavoro. Ha dimostrato di non essere avulso dal territorio: vive dentro i problemi della gente. Ovviamente non siamo di fronte al fenomeno di Casale Monferrato, l'esposizione è molto ridotta". Il riferimento è all'Eternit, fabbrica dove è stato lavorato l'amianto per più di 80 anni.
L'amianto, infatti, per la sua resistenza al calore e la struttura fibrosa è adatto come materiale per tessuti a prova di fuoco, ma la sua nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie: l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (il mesotelioma pleurico) e il carcinoma polmonare. E' stato usato fino agli anni Ottanta anche come miscela cemento-amianto (l'eternit) per coibentare edifici, tetti, navi, treni.
Una sentenza positiva per sei operai, non per il settimo. Ma per lui c'è già pronto un ricorso. "‹Se l'esposizione all'amianto viene riconosciuta per almeno 10 anni", spiega Bernardo Testa della Filctem Cgil, "la legge prevede una maggiorazione della metà del tempo dell'esposizione a livello contributivo e quegli anni in più vengono cacolati a loro volta con una maggiorazione del 50% del valore economico. Per i lavoratori è un bel salto in avanti, sia per anticipare il diritto alla pensione che per il calcolo economico. L'Inail ha respinto l'istanza e noi abbiamo fatto fatto causa".
Il giudice ha nominato un Ctu che ha fatto le rilevazioni, ricostruendo la vita lavorativa degli operai fino al 1992, quando in Italia è stato vietato l'uso dell'amianto. L'Eurcarbo da decenni realizza pezzi per motori delle auto, come spazzole e bussole. "Dai dati che ha potuto ricavare adesso nei reparti dove si lavorava l'amianto", aggiunge il sindacalista, "per sei lavoratori ha accertato un'esposizione superiore ai 10 anni, in media di 11. Per l'altro, il Ctu ha riconosciuto un'esposizione di 9 anni e mezzo, ma proporremo appello. Il giudice ha riconoscito l'esposizione e ora, a meno che l'Inail non proponga ricorso, i 6 lavoratori hanno ottenuto il requisito".
All'Eurocarbo, dove ora lavorano 120 dipendenti, già altri operai hanno ottenuto i benefici in questione. "A un gruppo la domanda è stata accolta senza dover far causa e già sono in pensione", spiega Testa, "ancora una volta il tribunale di Teramo si è mostrato altamente sensibile ai problemi dei lavoratori e dell'ambiente di lavoro. Ha dimostrato di non essere avulso dal territorio: vive dentro i problemi della gente. Ovviamente non siamo di fronte al fenomeno di Casale Monferrato, l'esposizione è molto ridotta". Il riferimento è all'Eternit, fabbrica dove è stato lavorato l'amianto per più di 80 anni.
L'amianto, infatti, per la sua resistenza al calore e la struttura fibrosa è adatto come materiale per tessuti a prova di fuoco, ma la sua nocività per la salute ha portato a vietarne l'uso in molti Paesi. Le polveri d'amianto, respirate, possono causare gravi patologie: l'asbestosi per importanti esposizioni, tumori della pleura (il mesotelioma pleurico) e il carcinoma polmonare. E' stato usato fino agli anni Ottanta anche come miscela cemento-amianto (l'eternit) per coibentare edifici, tetti, navi, treni.
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