Il grido d’allarme dei cavatori: «Giacimenti quasi esauriti» 

L’associazione degli operatori teramani: «I siti estrattivi si sono ridotti ed è aumentata la domanda Se non s’interviene a sostegno del comparto sono a rischio opere già finanziate per milioni di euro»

TERAMO. Un grido d'allarme forte e chiaro giunge dall'associazione cavatori teramani: c'è carenza di materie prime del complesso degli inerti. Una criticità che in ambito provinciale e regionale rischia di avere ricadute serie su un settore enorme legato al comparto lapideo estrattivo e in modo particolare sul segmento delle costruzioni, che si regge su prodotti quali calcestruzzo, cemento e asfalto.
La ragione della carenza di materie prime sta nella «capacità residua dei giacimenti disponibili in ambito provinciale la cui riserva, già limitata nelle previsioni programmatiche pre-Covid a meno del 25% nel 2020, viene concretamente a ridursi a seguito dell’incremento della domanda determinato dai lavori della ricostruzione, dalla cantierizzazione delle opere previste dal Pnrr e dal Fondo complementare sisma 2009 e 2016, oltre che alla riduzione dei siti estrattivi attivi in ambito regionale passati dai 247 del 2015 ai 97 del 2021, di cui produttivi solo 69 come si evince dalla statistica mineraria Istat», spiega l'associazione dei cavatori in una nota a firma del presidente Aldo Di Carlo.
Nota inviata alle istituzioni, ma anche alle associazioni datoriali e sindacali affinché, prendendo atto della situazione di criticità, intervengano unitamente per salvaguardare il comparto e tutta la filiera collegata. A rischio ci sono opere importantissime per il territorio provinciale e regionale, finanziate per milioni di euro. Opere legate in particolare ai finanziamenti del Pnrr e alla ricostruzione post-sisma, che sono cantierizzate o prossime a partire, e che devono tra l'altro fare i conti anche con i tempi che per alcune linee di finanziamento sono rigidi e improrogabili. La crisi delle materie prima va ad incidere con effetto domino su tutto il tessuto economico locale e sui livelli occupazionali fin qui garantiti. Per l'associazione cavatori il quadro attuale è complesso e fortemente incerto circa i tempi e la possibilità di assicurare forniture adeguate agli operatori del settore e la richiesta è quella di investimenti mirati e urgenti a salvaguardare il comparto. (v.m.)
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