Il M5S: borse di studio negate agli studenti in regola
Denuncia del consigliere regionale Domenico Pettinari: "La Regione ha stanziato pochi fondi e in centinaia restano fuori anche se hanno tutti i requisiti per i sostegni"
TERAMO. Centinaia di studenti universitari delle università di Teramo e L’Aquila hanno diritto alle borse di studio ma non possono usufruirne perché i fondi stanziati dalla Regione non bastano. Lo denuncia il M5S. "In centinaia, nonostante siano risultati idonei nella lista Adsu (Azienda per il Diritto agli Studi Universitari) per l’anno accademico 2016/2017, non sono beneficiari di borse di studio. Cosa vuol dire? Che molti studenti seppur, per merito e reddito, potrebbero beneficiare di un sostegno economico non lo avranno perché mancano i fondi necessari", dice il consigliere regionale grillino Domenico Pettinari.
"Non è possibile che in Abruzzo non si garantisca il diritto allo studio. La Regione deve immediatamente intervenire per garantire i fondi e qualora non riesca con le proprie forze deve pretendere dal Governo che le Adsu ricevano i fondi per colmare questa lacuna", dice Pettinari.
Il consigliere afferma di essere stato contattato da una rappresentanza di "centinaia di studenti universitari che hanno denunciato questa grave mancanza. L’università", dice, "è un momento di formazione importante per i nostri ragazzi e per quelli che hanno scelto la nostra regione come sede per lo studio. In Atenei, già fortemente colpiti dal calo delle iscrizioni, non è pensabile non tutelare gli studenti che hanno scelto la nostra strada per avviarsi al futuro. Risultano idonei alle borse di studio", continua Pettinari, Egli studenti che per merito e fascia di reddito familiare rientrano nell’elenco. Dunque è facile capire che, senza il sussidio, per queste famiglie è difficile garantire un’adeguata formazione ai figli. Si tratta di ragazzi con una media molto alta, ragazzi che studiano e si impegnano per perseguire l’obiettivo che gli consentirà di terminare il percorso di studi. E deve essere proprio lo Stato a bloccare questi sogni? Siamo il Paese della cultura eppure vediamo ogni anno ragazzi meritevoli scegliere altre nazioni per la loro realizzazione professionale. I ragazzi che scelgono l’Abruzzo vanno sostenuti e difesi, non vogliamo e non possiamo permetterci di abbandonarli a loro stessi".