Il Pd: la Vibrata area di crisi

Appello a Chiodi dei consiglieri regionali Ruffini e Di Luca (foto) perché la vallata entri nel Patto per l'Abruzzo, l'accordo tra parti sociali e Regione sancito per ottenere aiuti dal governo

VAL VIBRATA. Rilanciare la Val Vibrata attraverso un'azione politica mirata. Per questo il governatore Gianni Chiodi deve inserire la vallata nel Patto per l'Abruzzo, l'accordo tra parti sociali e Regione sancito per ottenere aiuti dal Governo.

È questa la proposta del gruppo del Partito democratico in Regione dopo i dati in aumento su disoccupati e aziende cessate denunciati dal mondo sindacale. ‹‹Chiediamo a Chiodi che nel prossimo tavolo, previsto per il 13 ottobre, la Val Vibrata venga inserita subito nel Patto per l'Abruzzo, come è di fatto avvenuto per l'automotive››, dicono i consiglieri regionali Claudio Ruffini e Giuseppe Di Luca.

‹‹Il tessile-manifatturiero è il settore da difendere e rilanciare così come l'automotive. Senza questo comparto la provincia di Teramo arretrerà pericolosamente sia in termini occupazionali che da un punto di vista strategico per l'intera economia provinciale. La prima cosa è quindi il riconoscimento politico di area di crisi, poi servono le contromisure attraverso dei progetti specifici. Presenteremo le nostre proposte per iscritto al tavolo di giovedì prossimo, chiedendo di inserirle e di aprire una discussione con tutte le componenti del Patto››.

Per i consiglieri del Pd il modello da seguire è quello marchigiano, dove la Regione ha rilanciato il settore calzaturiero del Fermano aiutando le imprese con progetti di internazionalizzazione, di valorizzazione del brand e formazione di figure professionali in grado di apportare nuova energia, creatività e competenze al settore.
‹‹Le Marche e il Fermano crescono e si sono rilanciate, mentre noi siamo sprofondati nel Sud con dati da allarme rosso e punte di disoccupati tra le più alte d'Italia››, proseguono i due esponenti del Pd. E continuano: ‹‹Come per il calzaturiero, il tessile della Val Vibrata deve rinnovare la propria strategia di internazionalizzazione e caratterizzarsi come marchio di qualità e prodotto made in Italy. Se le Marche hanno raggiunto Paesi emergenti come Russia, Cina e Brasile anche la Val Vibrata può farlo, iniziando a guardare all'intero mercato globale e specificamente alle fasce di consumo medio-alta››.

Per Ruffini e Di Luca, se è vero che la Regione Abruzzo ha enormi difficoltà di bilancio, ‹‹quelle poche risorse che dovrebbero arrivare, come i Fondi Fas, perché non prevedono risposte verso la Val Vibrata? Attendiamo inoltre, di sapere se anche l'iniziativa dell'assessore Gatti, ovvero la designazione al ministero dello Sviluppo Economico della Val Vibrata come area di crisi industriale complessa, si concretizzerà in un accordo di programma finanziato dallo Stato o se invece rimarrà solo un cumulo di carta e di buone intenzioni».

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