Il Pd punta tutto su Teresa Ginoble
Nel partito nessuno la sfida apertamente, sarà lei il candidato a sindaco
ROSETO. Anche se l'ufficialità ci sarà solo domenica, ormai è quasi certo che il candidato sindaco per il Pd sarà Teresa Ginoble. Dunque, nessuno dei compagni di partito ha osato sfidare apertamente il vice sindaco di Roseto, in assoluto il candidato più votato alle ultime elezioni comunali e che in questi cinque anni di amministrazione ha di certo aumentato il proprio consenso personale. D'altro canto, se ci fosse stato il ricorso alle primarie, difficilmente l'esito non sarebbe cambiato di una virgola. Quindi da una parte ci sarà Enio Pavone a guidare il centrodestra; dall'altra Teresa Ginoble, leader della formazione avversaria.
Ma nel mezzo cosa ci sarà? Di sicuro sarà della partita l'ex deputato Pio Rapagnà, il quale guiderà come candidato sindaco la lista "Città per vivere", con la quale ha portato avanti numerose battaglie negli ultimi trent'anni. Ci sono poi altri personaggi a guidare formazioni civiche, anche se al momento non si sa ancora se correranno da soli o appoggiando il candidato sindaco dei due maggiori schieramenti. È il caso di Alfonso Montese, con la sua "Obiettivo Comune", il quale sembra essere corteggiato da tutti gli schieramenti, anche dal cosiddetto terzo polo, cioè quello formato, per il momento, dalla Federazione della sinistra (Fds), guidata dal giovane Marco Borgatti, e da Sinistra ecologia e libertà (Sel), che a Roseto è rappresentata da Pasquale Avolio. Ancora non ufficialmente collocata neppure la lista "Altra Città", capeggiata da Valter Aloisi, la cui esperienza amministrativa è stata messa a disposizione di un gruppo di giovani fino a oggi lontani dalla politica attiva.
Un capitolo a sé è rappresentato dall'Italia dei valori, a Roseto guidata dall'ex sindaco Domenico Cappucci, al quale non mancano le offerte per tornare a competere per quella poltrona che ha già occupato all'inizio degli anni '90. Cappucci potrebbe essere uno dei pilastri del terzo polo, insieme a Sel e Fds, ma la sua posizione nei confronti del Pd è meno radicale rispetto ai potenziali alleati. Molto dipenderà da come si chiuderà la vicenda del Prg e anche la volontà del Pd di istituire la Riserva del Borsacchio con annesso Piano di assetto naturalistico.
Sempre il costituendo terzo polo potrebbe tentare Sabatino Di Girolamo, attuale assessore alla cultura, offrendogli la candidatura a sindaco, sempre ammesso che quest'ultimo decida davvero di costituire il gruppo dell'Api, rappresentato a livello nazionale da Francesco Rutelli. Non è infatti un mistero per nessuno, neppure per i vertici locali del Partito democratico, che Di Girolamo, insieme al collega di giunta Achille Frezza, stia da tempo lavorando a un progetto alternativo al Pd. Questo non vuol dire che la nascente formazione debba necessariamente schierarsi in antitesi al Pd. Ma potrebbe accadere, e in tal senso non mancano le sirene sia da destra che da sinistra, attirate dal potenziale di consensi che esprimono i due assessori e il loro gruppo.
Insomma, i movimenti sottotraccia sono numerosi e dall'esito imprevedibile, almeno per quanto riguarda la scelta degli schieramenti. Al momento i candidati sindaci certi sono tre (Pavone, Ginoble e Rapagnà), ma non è affatto escluso che a questi se ne aggiungano altrettanti o anche di più, se non si riuscirà a trovare una sintesi prima delle elezioni. Altrimenti se ne riparlerà al momento del ballottaggio.
Ma nel mezzo cosa ci sarà? Di sicuro sarà della partita l'ex deputato Pio Rapagnà, il quale guiderà come candidato sindaco la lista "Città per vivere", con la quale ha portato avanti numerose battaglie negli ultimi trent'anni. Ci sono poi altri personaggi a guidare formazioni civiche, anche se al momento non si sa ancora se correranno da soli o appoggiando il candidato sindaco dei due maggiori schieramenti. È il caso di Alfonso Montese, con la sua "Obiettivo Comune", il quale sembra essere corteggiato da tutti gli schieramenti, anche dal cosiddetto terzo polo, cioè quello formato, per il momento, dalla Federazione della sinistra (Fds), guidata dal giovane Marco Borgatti, e da Sinistra ecologia e libertà (Sel), che a Roseto è rappresentata da Pasquale Avolio. Ancora non ufficialmente collocata neppure la lista "Altra Città", capeggiata da Valter Aloisi, la cui esperienza amministrativa è stata messa a disposizione di un gruppo di giovani fino a oggi lontani dalla politica attiva.
Un capitolo a sé è rappresentato dall'Italia dei valori, a Roseto guidata dall'ex sindaco Domenico Cappucci, al quale non mancano le offerte per tornare a competere per quella poltrona che ha già occupato all'inizio degli anni '90. Cappucci potrebbe essere uno dei pilastri del terzo polo, insieme a Sel e Fds, ma la sua posizione nei confronti del Pd è meno radicale rispetto ai potenziali alleati. Molto dipenderà da come si chiuderà la vicenda del Prg e anche la volontà del Pd di istituire la Riserva del Borsacchio con annesso Piano di assetto naturalistico.
Sempre il costituendo terzo polo potrebbe tentare Sabatino Di Girolamo, attuale assessore alla cultura, offrendogli la candidatura a sindaco, sempre ammesso che quest'ultimo decida davvero di costituire il gruppo dell'Api, rappresentato a livello nazionale da Francesco Rutelli. Non è infatti un mistero per nessuno, neppure per i vertici locali del Partito democratico, che Di Girolamo, insieme al collega di giunta Achille Frezza, stia da tempo lavorando a un progetto alternativo al Pd. Questo non vuol dire che la nascente formazione debba necessariamente schierarsi in antitesi al Pd. Ma potrebbe accadere, e in tal senso non mancano le sirene sia da destra che da sinistra, attirate dal potenziale di consensi che esprimono i due assessori e il loro gruppo.
Insomma, i movimenti sottotraccia sono numerosi e dall'esito imprevedibile, almeno per quanto riguarda la scelta degli schieramenti. Al momento i candidati sindaci certi sono tre (Pavone, Ginoble e Rapagnà), ma non è affatto escluso che a questi se ne aggiungano altrettanti o anche di più, se non si riuscirà a trovare una sintesi prima delle elezioni. Altrimenti se ne riparlerà al momento del ballottaggio.
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