Il pm passa alla Finanza gli atti della rogatoria

La procura delega le Fiamme gialle ad esaminare i conti arrivati dalla Svizzera

TERAMO. Gli atti della rogatoria svizzera nelle mani dei finanzieri. Ieri mattina è stato il pm Irene Scordamaglia ad assegnare al pool investigativo delle Fiamme gialle - delegato alle indagini sul crac milionario Di Pietro - il compito di esaminare e trarre conclusioni investigative dalle centinaia di documenti giunte lunedì mattina da una banca e da una finanziaria di Lugano. Il primo esame degli atti bancari non ha riservato sorprese ai magistrati che ora vogliono andare oltre: i conti correnti svizzeri sono intestati a Curti e Di Pietro, due dei quattro imprenditori teramani arrestati a gennaio per un crac da 15 milioni di euro.

Una maxi indagine che ha portato al sequestro delle quote di tre società, tra cui la Kappa Immobiliare e la De Immobiliare Srl che avevano sede legale nello studio Chiodi-Tancredi, quello del presidente della giunta regionale e del suo socio commercialista Carmine Tancredi. Su quei conti svizzeri da un milione di euro, almeno da una prima visione degli atti, non risulterebbero movimenti di denaro riconducibili ad altre persone. Su quei conti, a differenza di quello che Curti e Di Pietro hanno sostenuto davanti al pm, non ci sarebbero movimenti riconducibili al commercialista Carmine Tancredi. Tancredi, che non è indagato, è stato tirato in ballo dagli imprenditori in un interrogatorio con il pm Scordamaglia: secondo i due era lui a decidere le operazioni che oggi sono ritenute illecite dalla procura. Nell'interrogatorio in carcere Di Pietro ha parlato al pm di 410mila euro in sterline.

Nell'indagine dunque si scontrano due versioni: quella degli arrestati che scaricano sul commercialista responsabilità e decisioni prese e quella dello stesso Tancredi che sentito dalla Finanza come teste nel giugno scorso disse: «Il sottoscritto ha rappresentato loro che non si occupa né si è mai occupato di costituzione di società estere né di avere la capacità professionale per farlo e, conseguentemente, ha indicato lo studio della Colombo Fiduciaria in Lugano Paradiso (da me ritenute persone molto serie con cui collaboro da diverso tempo)». La rogatoria svizzera è la prima: il pm qualche mese fa ne ha chiesta un'altra al Regno Unito per conoscere conti e movimentazioni in una banca di Londra. Prima di Pasqua nuovo vertice tra magistrato e finanzieri. (d.p.)

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