Il prefetto: salviamo Molino San Nicola

Vertice con Crudo per la nuova emergenza a Bellante: dopo il crollo sulla Teramo-mare il fiume minaccia la frazione

BELLANTE. Lavori a tempo di record non solo sulla bretella crollata della Teramo-mare a Bellante ma anche a tutela dell’abitato a Molino San Nicola. E’ questo il risultato di un vertice in prefettura chiesto a gran voce dal sindaco di Bellante Mario Di Pietro. Entrambe le emergenze - nella stessa zona - sono causate dalla forza erosiva delle acque del Tordino. Ieri mattina si è svolto un sopralluogo nella zona a cui è seguito alle 17 un vertice in prefettura a cui hanno partecipato il prefetto Valter Crudo, ingegner Quintino Catitti del Genio Civile, Mario Cerroni della Provincia, il rappresentante dell’Anas e Giancarlo Tancredi dei vigili del fuoco, oltre a Di Pietro.

Nella riunione è stato presentato un verbale stilato dopo il sopralluogo con cui si ravvisa l’urgenza di intervenire nella zona erosione. La forza del fiume, infatti, da una parte ha creato una profonda lesione sulla bretella – l’Anas ha già iniziato i lavori sul fiume e lunedì avvierà quelli sul ponte - dall’altra ha eroso l’argine su cui si affaccia Molino San Nicola. «E’ un’area 300 metri a valle del ponte», spiega il sindaco, «si è creata un’erosione dell’argine di circa 10 metri di profondità su un fronte di quasi cento metri, a ridosso dell’abitato». Ormai la sponda è arrivata a una ventina di metri dalle prime case. «Bisogna intervenire con urgenza per scongiurare il pericolo per le abitazioni ed evitare l’evacuazione dei residenti. Sono necessari due tipi di interventi: ripristinare l’alveo del fiume, allontanandolo dalla sponda sinistra: bisogna creare una “zanella”, cioè un canale al centro del fiume, spostato più verso l’argine destro, il quale eviti che la forza dell’acqua colpisca la zona già erosa. Il secondo è di protezione provvisoria della zona erosa, con blocchi di cemento o altre soluzioni», spiega Di Pietro.

Il prefetto dunque ieri ha chiamato la Protezione civile regionale, cioè Pierluigi Caputi, direttore del dipartimento lavori pubblici e protezione civile regionale che ha autorizzato Genio civile a disporre i lavori in somma urgenza. Si stima siano necessari 50-60mila euro. A quel punto il Genio civile ha chiamato l’impresa Di Eleuterio che stamattina sarà già al lavoro, tempo permettendo. «Poi la settimana scorsa abbiamo avuto l’autorizzazione ministeriale chiesta a novembre 2011 per usare un fondo residuo della Regione. Noi lo useremo per la sistemazione definitiva dell’argine, ci vuole però un progetto esecutivo e la gara d’appalto: qualche mese passerà. Sono molto soddisfatto, ringrazio prefetto, Protezione civile regionale e Genio civile: c’è voluta la disponibilità di tutti per raggiunger e il risultato. E’ il caso in cui le istituzioni, partendo da chi è sul territorio, hanno trovato una buona sinergia».

Intanto, sul nuovo crollo di un pezzo di superstrada non c’è ancora un’inchiesta. La polizia stradale di Teramo, come chiarisce la comandante Lara Panella, per ora ha soltanto effettuato un sopralluogo. Nessun rapporto è stato rimesso al pm di turno Andrea De Feis. A chiedere un’indagine sulla Teramo-mare è il Movimento 5 Stelle di Teramo, che scrive: «I crolli che periodicamente si verificano sulla Teramo-mare costituiscono una vicenda inverosimile, al limite del ridicolo, se non fosse di una gravità inaudita. Decenni per completare l'opera, miliardi di vecchie lire e decine di milioni di euro spesi e crolli continui: è giunto il tempo delle responsabilità, delle spiegazioni, di individuare i colpevoli, che qualcuno paghi. Fuori i nomi dei responsabili! Chiediamo una commissione d'inchiesta e sollecitiamo le autorità giudiziarie ad andare avanti, per individuare e punire i responsabili ». (a.f.-d.v.)

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