Imprese, contro la crisi 55 fiere all’estero in 9 mesi

Il Polo della moda vara un vasto piano di conquista dei mercati stranieri Fra le mete privilegiate Corea e Cina: aperto uno show room abruzzese a Canton

TERAMO. Sessanta imprese che dall’Abruzzo puntano all’estero per sfuggire a una crisi che non dà tregua. Il polo tecnologico della moda, che associa appunto sessanta imprese - molte sono teramane - ha predisposto un piano d’attacco senza precedenti ai mercati esteri. Nel 2013 le aziende parteciperanno a ben 55 fiere in giro per il mondo, dalla Cina, alla Francia, alla Repubblica Ceca, alla Russia, agli Stati Uniti.

«Il percorso del polo “Moda Inn” prevede innanzitutto iniziative volte all’internazionalizzazione», esordisce Francesco Palandrani, il presidente del polo, la cui sede operativa è a Mosciano, «basilare per ridare respiro e speranze alle aziende. Nel 2013 parteciperemo a 55 fiere in almeno 12 Paesi stranieri, scelti in base al loro Pil, senza però abbandonare l’Italia, che comunque resta il nostro mercato di riferimento, anche se attualmente è totalmente fermo. Il nostro obiettivo è contribuire a “produrre Pil” che giovi alle aziende, alla nostra regione, cercare anche di riportare lavoro in Abruzzo». Una dimensione internazionale dunque, ma rimanendo ben piantati in Abruzzo. Una ventina di aziende, nell’ottobre scorso, ha già partecipato alla settimana della moda a Pechino.

«Le aziende nostre sui mercati internazionali suscitano entusiasmo. Dalla mostra di Pechino si sono sviluppati veri rapporti commerciali, ad esempio la camiceria Montaliani di Chieti ha consolidato legami di lavoro con acquirenti cinesi», continua l’imprenditore giuliese, «il 20 marzo saremo a Canton e Hong Kong: andremo in missione con incontri “be to be” (incontri a due, ndr) con aziende di distribuzione cinesi per sviluppare rapporti commerciali. Con l’occasione visiteremo lo show room che abbiamo aperto con i prodotti “made in Abruzzo” con un’azienda cinese che cura la distribuzione a Canton». Al venticinquesimo piano di un grattacielo al centro di Canton, infatti, c’è un’esposizione dei prodotti di pelletteria e abbigliamento abruzzesi. Alla nuova missione di marzo in Cina parteciperanno le aziende: International by Bios (Corropoli), Daila bags ( Corropoli), Lunatika (Corropoli), D&D (Mosciano), Navis e Corso 11 (Bellante), Gianoli confezioni (Chieti), Montaliani (Chieti), Perfetti confezioni (Chieti).

«L’idea del polo è aggregare, è questa l’idea vincente che ha avuto la Regione: il polo può risolvere molti dei problemi delle aziende dovuti al nanismo: così si fa massa critica», continua Palandrani che sta già organizzando per ottobre una missione nella Corea del Sud «altro Paese molto interessante, che ha un Pil in crescita». Un altro obiettivo del polo è l’innovazione. «Abbiamo avviato un percorso di innovazione stilistica e pura cioè di processi e di prodotti. C’è un gruppo di lavoro composto da imprese che entro marzo metterà a disposizione degli associati i risultati del progetto», annuncia. E poi la formazione. «Va bene l’innovazione ma non c’è più manodopera qualificata», spiega Palandrani, «non c’è stato ricambio generazionale per cui per incrementare la produzione in caso arrivino nuove commesse l’unica possibilità sarebbe delocalizzare, ma non vogliamo farlo: il prodotto deve essere fatto in Italia per mantenere la qualità e noi vogliamo restare in Abruzzo. Così a dicembre siamo andati in Francia in una scuola che specializza giovani tecnici nel settore moda, da cui attingono le grandi firme. E’ una scuola “pratica”, in Italia, ce ne è solo una simile a Firenze, con cui abbiamo pure avuto un incontro. Vorremmo creare scuola di formazione di tecnici specializzati. Siamo lavorando a un sodalizio con la Francia: ci potremmo avvalere di docenti anche francesi, con stage in Francia. Il progetto sarà concluso entro un paio di mesi».

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