In 428 rinchiusi nel carcere dei drammi
L'ultima aggressione: in 10 contro un detenuto che non vuole il terzo compagno in cella
TERAMO. Ferragosto trascorso in carcere a parlare con detenuti e agenti. Il ministro per l'Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, e il senatore del Pdl Paolo Tancredi hanno visitato l'altroieri il carcere di Castrogno, uno dei più critici della regione. Hanno visitato tutte le sezioni, stretto mani, ma anche raccolto gli sfoghi e gli appelli di chi è dietro le sbarre. Appelli accorati soprattutto di chi, ormai da tempo, è in attesa di giudizio.
LA SEZIONE FEMMINILE. Il viaggio nel carcere di Castrogno - con la guida del direttore Giovanni Battista Giammaria - inizia dalla sezione femminile, che ospita 33 recluse. Qui, sarà anche per i due bambini di un paio d'anni - figli di detenute - che con le loro risate rallegrano l'ambiente o forse per i disegni colorati fatti alle pareti dalle stesse detenute, nella stanza adibita a nido, l'atmosfera è relativamente distesa. L'orario, le 17,30, è quello della cosiddetta socializzazione: le porte delle celle sono aperte e le donne chiacchierano fra loro. Nel frattempo passa il carrello portavivande: la cena di Ferragosto, fra l'altro, propone insalata di riso. All'ingresso della palazzina, un bel giardinetto, curato dalle stesse detenute: l'idea di allestirlo fu di Mascia Torelli, la giovane giuliese accusata dell'omicidio del padre, da tempo scarcerata. Sembra quasi non ci sia traccia del più grave problema che da anni affligge il carcere di Teramo e soprattutto chi è costretto a starci dentro: il sovraffollamento.
LE SEZIONI MASCHILI. Percorso qualche metro, la palazzina a quattro piani che ospita le quattro sezioni maschili: quella dei detenuti accusati di reati sessuali, quella riservata alla criminalità organizzata, poi ai reclusi comuni e infine ai tossicodipendenti. E' in quest'ala che il problema del sovraffollamento è più che evidente, d'altronde il carcere ospita 428 detenuti contro i 231 previsti. Tutto questo significa che in una cella di circa 9 metri quadrati possono essere stipati tre uomini, che dormono su tre letti impilati "a castello". E quanto sia dura e inaccettabile la convivenza in spazi così angusti lo testimonia quanto accaduto qualche giorno fa.
L'AGGRESSIONE. Fra i tanti con le braccia protese dalle sbarre della cella per stringere la mano a Rotondi e Tancredi, c'è un uomo di mezz'età, che ringrazia il ministro della visita. Ha una vistosa benda al collo. Lui non dice nulla, ma qualcuno racconta che è stato salvato da un'aggressione. L'uomo, peraltro malato, si era rifiutato di accettare un terzo detenuto in cella e durante l'ora d'aria è stato aggredito da una decina di reclusi. Gli agenti del carcere l'hanno salvato mentre un altro detenuto, con una stampella per abiti, gli stava tagliando la gola.
IL CONOSCENTE. Ma il giro in carcere dei due parlamentari ha avuto anche momenti più "leggeri". Come quando Rotondi si è sentito chiamare da una cella. «Ministro, ministro, non mi riconosci? Sono Arduino un tuo compaesano. Sono di Quindici (in provincia di Avellino, ndr). Ti ho sempre votato!», ha detto a voce alta un detenuto. Rotondi si è fermato, sorpreso, e ha squadrato l'uomo. E poi l'ha riconosciuto: «Ah, conoscevo bene tuo padre», ha ribattuto, «ma come mai sei qui?». «Beh, per associazione....», ha risposto un po' imbarazzato il detenuto.
Rotondi e Tancredi hanno raccolto tante richieste di aiuto, tanti sfoghi dei detenuti. Si sono fermati volentieri a parlare con chi chiedeva loro di avvicinarsi, anche solo per ringraziarli di aver voluto passare un paio d'ore con loro a Ferragosto.
IL PERSONALE. Hanno parlato anche con gli agenti, che hanno segnalato le gravissime carenze di organico. Ci sono circa 190 unità, 30 in meno della pianta organica che però è calibrata per una popolazione carceraria della metà. Le condizioni di lavoro sono più che stressanti, così i turni. Fra l'altro nel carcere di Teramo - proprio perchè è dotato di un reparto sanitario efficiente, con la guardia medica 24 ore su 24 - vengono portati molti detenuti con problemi psichiatrici, che quindi hanno bisogno di molta più attenzione.
LE IMPRESSIONI. Rotondi assicura interventi del governo a stretto giro: «Il governo con il piano carceri già dall'autunno darà delle risposte al sovraffollamento, per cui sarà utile anche un miglior utilizzo delle misure alternative alla carcerazione». Il ministro ha aderito con entusiasmo all'iniziativa dei Radicali chiamata "Ferragosto in carcere": «Non è un caso che io sia a Teramo, la città di Pannella. D'altronde con il Partito radicale ci può essere una convergenza notevole su alcuni punti». «Su situazioni come quella di Teramo», commenta Tancredi, «ma anche di Lanciano (carcere visitato in mattinata dal senatore, ndr), «bisogna riflettere, ma non solo a livello parlamentare e di governo, anche se è indubbio che servono risorse sia per le strutture che per il personale. Ma anche le istituzioni locali hanno un ruolo importante, ad esempio la Asl».
LA SEZIONE FEMMINILE. Il viaggio nel carcere di Castrogno - con la guida del direttore Giovanni Battista Giammaria - inizia dalla sezione femminile, che ospita 33 recluse. Qui, sarà anche per i due bambini di un paio d'anni - figli di detenute - che con le loro risate rallegrano l'ambiente o forse per i disegni colorati fatti alle pareti dalle stesse detenute, nella stanza adibita a nido, l'atmosfera è relativamente distesa. L'orario, le 17,30, è quello della cosiddetta socializzazione: le porte delle celle sono aperte e le donne chiacchierano fra loro. Nel frattempo passa il carrello portavivande: la cena di Ferragosto, fra l'altro, propone insalata di riso. All'ingresso della palazzina, un bel giardinetto, curato dalle stesse detenute: l'idea di allestirlo fu di Mascia Torelli, la giovane giuliese accusata dell'omicidio del padre, da tempo scarcerata. Sembra quasi non ci sia traccia del più grave problema che da anni affligge il carcere di Teramo e soprattutto chi è costretto a starci dentro: il sovraffollamento.
LE SEZIONI MASCHILI. Percorso qualche metro, la palazzina a quattro piani che ospita le quattro sezioni maschili: quella dei detenuti accusati di reati sessuali, quella riservata alla criminalità organizzata, poi ai reclusi comuni e infine ai tossicodipendenti. E' in quest'ala che il problema del sovraffollamento è più che evidente, d'altronde il carcere ospita 428 detenuti contro i 231 previsti. Tutto questo significa che in una cella di circa 9 metri quadrati possono essere stipati tre uomini, che dormono su tre letti impilati "a castello". E quanto sia dura e inaccettabile la convivenza in spazi così angusti lo testimonia quanto accaduto qualche giorno fa.
L'AGGRESSIONE. Fra i tanti con le braccia protese dalle sbarre della cella per stringere la mano a Rotondi e Tancredi, c'è un uomo di mezz'età, che ringrazia il ministro della visita. Ha una vistosa benda al collo. Lui non dice nulla, ma qualcuno racconta che è stato salvato da un'aggressione. L'uomo, peraltro malato, si era rifiutato di accettare un terzo detenuto in cella e durante l'ora d'aria è stato aggredito da una decina di reclusi. Gli agenti del carcere l'hanno salvato mentre un altro detenuto, con una stampella per abiti, gli stava tagliando la gola.
IL CONOSCENTE. Ma il giro in carcere dei due parlamentari ha avuto anche momenti più "leggeri". Come quando Rotondi si è sentito chiamare da una cella. «Ministro, ministro, non mi riconosci? Sono Arduino un tuo compaesano. Sono di Quindici (in provincia di Avellino, ndr). Ti ho sempre votato!», ha detto a voce alta un detenuto. Rotondi si è fermato, sorpreso, e ha squadrato l'uomo. E poi l'ha riconosciuto: «Ah, conoscevo bene tuo padre», ha ribattuto, «ma come mai sei qui?». «Beh, per associazione....», ha risposto un po' imbarazzato il detenuto.
Rotondi e Tancredi hanno raccolto tante richieste di aiuto, tanti sfoghi dei detenuti. Si sono fermati volentieri a parlare con chi chiedeva loro di avvicinarsi, anche solo per ringraziarli di aver voluto passare un paio d'ore con loro a Ferragosto.
IL PERSONALE. Hanno parlato anche con gli agenti, che hanno segnalato le gravissime carenze di organico. Ci sono circa 190 unità, 30 in meno della pianta organica che però è calibrata per una popolazione carceraria della metà. Le condizioni di lavoro sono più che stressanti, così i turni. Fra l'altro nel carcere di Teramo - proprio perchè è dotato di un reparto sanitario efficiente, con la guardia medica 24 ore su 24 - vengono portati molti detenuti con problemi psichiatrici, che quindi hanno bisogno di molta più attenzione.
LE IMPRESSIONI. Rotondi assicura interventi del governo a stretto giro: «Il governo con il piano carceri già dall'autunno darà delle risposte al sovraffollamento, per cui sarà utile anche un miglior utilizzo delle misure alternative alla carcerazione». Il ministro ha aderito con entusiasmo all'iniziativa dei Radicali chiamata "Ferragosto in carcere": «Non è un caso che io sia a Teramo, la città di Pannella. D'altronde con il Partito radicale ci può essere una convergenza notevole su alcuni punti». «Su situazioni come quella di Teramo», commenta Tancredi, «ma anche di Lanciano (carcere visitato in mattinata dal senatore, ndr), «bisogna riflettere, ma non solo a livello parlamentare e di governo, anche se è indubbio che servono risorse sia per le strutture che per il personale. Ma anche le istituzioni locali hanno un ruolo importante, ad esempio la Asl».
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