In scena al pontile l’antica pesca con la “sciabica”
Reti a maglie finissime gettate in mare e tirate a riva davanti a centinaia di spettatori: è un metodo ormai vietato
ROSETO. Riscoprire le proprie origini attraverso antichi gesti del passato. In quest’ottica va inquadrata la rievocazione della pesca con la sciabica che si è svolta sabato pomeriggio nella zona del pontile, a Roseto.
L’iniziativa - promossa dall’amministrazione comunale con la collaborazione dell’associazione ‘Insieme per Roseto’, la locale cooperativa pescatori e i consigli di quartiere del capoluogo - si è svolta nel tratto di spiaggia a ridosso del pontile dove vecchi e giovani marinai hanno calato in acqua tre reti a maglie finissime, gelosamente conservate dopo anni di inattività, visto che la pesca con la sciabica è vietata da oltre trenta anni. Piccole imbarcazioni hanno trasportato al largo le reti e, una volta posizionate, sono state tirate a riva con le funi.
Grande l’attesa e la meraviglia, soprattutto da parte dei più giovani e grande l’emozione vissuta dai marinai, tanto da far dire al sindaco Enio Pavone che la rievocazione della sciabica sarà riproposta ogni anno durante l’estate, anche come momento di attrazione turistica. Nelle reti sono stati trovati solo piccole alici e qualche cefalo. «Troppo fragore dalla riva fa allontanare i pesci», hanno tenuto a precisare i vecchi pescatori.
Ma lo scopo vero è stato raggiunto. L’iniziativa ha suscitato grande curiosità richiamando l’attenzione di grandi e piccini intorno alle reti che venivano tirate in spiaggia. «Per questa rievocazione abbiamo ottenuto uno speciale permesso dal ministero della Pesca» ha spiegato il sindaco, «ringraziamo pertanto la Capitaneria di porto per la collaborazione offerta nella speranza di poterla riproporre nuovamente anche in periodi di maggiore affluenza di turisti stranieri». La rievocazione della sciabicata si è arricchita con i festeggiamenti per la notte di San Giovanni.
Dopo la messa celebrata da padre Antonio Ghidoni è stata offerta una cena di vongole e alici a migliaia di persone. La serata è proseguita con l’accensione del fuoco in spiaggia e il rito del comparatico accompagnato con la musica del saltarello. «La rievocazione di questi riti antichi», sottolinea l’assessore comunale al turismo Maristella Urbini, « nasce dalla volontà di far conoscere a giovani e turisti un gesto antico che ha fatto parte delle abitudini di tante generazioni passate, un’occasione per continuare a tenere viva la memoria conservandone le tradizioni più belle e suggestive». Federico Centola
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