Incendio doloso ad Ancarano, a fuoco circa 400 rotoballe
Esclusa l’autocombustione. È stata una mano umana a ridurre in cenere le rotoballe di paglia e fieno di proprietà di una piccola azienda agricola
ANCARANO. L’autocombustione viene esclusa. A ridurre in cenere circa 400 rotoballe di paglia e fieno di proprietà di una piccola azienda agricola di Ancarano, che ha i terreni lungo la strada che collega la città alla Fondovalle del Tronto, è stata la mano dolosa dell’uomo.
Ma il rogo divampato nella notte tra venerdì e ieri, intorno alle 2, è stato causato da qualche improvvisato piromane. I carabinieri della stazione di Sant’Egidio, che hanno raccolto la denuncia degli agricoltori, escludono la pista legata alla ritorsione. Non ci sarebbero elementi utili per giustificarla. I danni sono ingenti. Circa 15mila euro è il valore del fieno dato alle fiamme. La coltre di fumo si è estesa fino a Controguerra e Corropoli ma anche sul versante marchigiano. I vigili del fuoco di Teramo e del distaccamento di Nereto hanno lavorato una notte intera fino al pomeriggio successivo per circoscrivere il rogo. Fortunatamente il perimetro dell’area era arato impedendo alle fiamme di espandersi. I pompieri hanno capito subito, notando la disposizione delle rotoballe a fuoco lungo la strada, che si trattava di rogo doloso. Il piromane ha appiccato il fuoco a più di una balla ed è poi fuggito. Le fiamme si notavano a distanza mentre il fumo ha avvolto le prime abitazioni spingendosi oltre i confini abruzzesi. Per i pompieri è stata un’impresa non facile spegnere il fuoco e salvare i restanti covoni. (adp)