IndustrialeSud, scatta lo sciopero «Produzioni spostate altrove»
Tensione nell’azienda con 500 addetti e vertice infruttuoso in Regione: lavoratori fermi ieri e oggi La proprietà rassicura: «Non licenzieremo». I sindacati: «Nessuna garanzia sul futuro del sito»
TERAMO. Lo sciopero, il tavolo in Regione, un nuovo sciopero. È un clima caldo e di forte preoccupazione quello che si vive all'Imr-IndustrialeSud di Teramo, azienda da quasi 500 addetti che da mesi sta subendo l'onda lunga della crisi dell'automotive. Calo delle commesse e delocalizzazione di alcune linee produttive hanno fatto scattare il campanello d'allarme già mesi fa, fino allo sciopero di ieri. E a quello di oggi, deciso in serata all'esito di un tavolo regionale pomeridiano che non ha soddisfatto i lavoratori.
L'Imr-IndustrialeSud si occupa di stampaggio e assemblaggio di prodotti plastici per auto: un riferimento nel settore, tanto che negli anni ha conquistato commesse dai più grandi marchi automobilistici. Poi è arrivata la crisi dell'automotive, alla quale si sono aggiunte scelte aziendali che hanno visto il trasferimento di alcune produzioni dal sito di Teramo a quelli di Jesi e Rieti, con forte contrarietà di lavoratori e sindacati. Questi hanno chiesto chiarimenti e incontri ai vertici Imr, ma senza esito. Così si è giunti allo sciopero. Filctem Cgil, Uiltec Uil e Ugl hanno chiesto l'apertura di un tavolo ministeriale, ma non ci sarà. Almeno non per intercessione della Regione che ieri ha tenuto, su input proprio delle organizzazioni sindacali, un incontro con le parti sociali e i rappresentanti istituzionali per discutere della vertenza. A presiedere la riunione è stata l'assessora alle attività produttive, Tiziana Magnacca, che ha invitato i responsabili dell'azienda a consegnare una relazione coi punti centrali del piano industriale e degli investimenti che intendono attuare in Abruzzo. «È necessario conoscere la forza dell’azienda ma soprattutto capire quali sono gli obiettivi produttivi e occupazionali che intende raggiungere nello stabilimento di Teramo», ha detto Magnacca. Dal canto suo l’Imr-IndustrialeSud ha smentito, fa sapere la Regione in una nota, quanto affermato dai rappresentanti dei lavoratori e ha parlato di un’azienda in salute che ha sempre mantenuto gli impegni in termini occupazionali e produttivi, pur di fronte a un quadro economico internazionale in continuo mutamento. «Non è questo il caso in cui ci riuniamo di fronte a procedure di licenziamento o cassa integrazione, ma non per questo non intendiamo non prestare la giusta attenzione alle richieste e alle preoccupazioni dei lavoratori, soprattutto in merito agli spostamenti delle linee produttive che è naturale possano generare allarme. Il dato confortante è che l’azienda ha ribadito che non ci saranno licenziamenti o provvedimenti di cassa integrazione, confermando gli attuali livelli occupazionali del sito di Teramo», ha concluso Magnacca.
Ma l'esito del tavolo regionale non ha rassicurato i lavoratori che, riuniti in assemblea, ieri sera hanno deciso di scioperare anche oggi perché «sussistono gravi criticità sulle prospettive del sito, in particolare sul reparto pelletterie che rischia di essere completamente smantellato e sulla sostenibilità degli attuali livelli occupazionali per i livelli produttivi attesi nei prossimi mesi», recita una nota di Cgil, Uil e Ugl. Sindacati e lavoratori insistono inoltre sull'apertura di un tavolo al ministero del Made in Italy.
©RIPRODUZIONE RISERVATA