IndustrialeSud, si apre il tavolo nazionale 

Schiarita nella vertenza tra sindacati e proprietà dopo tre giorni di sciopero contro la delocalizzazione

TERAMO . Tre giornate di sciopero consecutive, poi lo spiraglio che si apre e lo stato di agitazione rientra. Prove di dialogo fra l’Imr-IndustrialeSud e i sindacati dopo le recenti tensioni. Da lunedì i lavoratori hanno incrociato le braccia alla luce delle criticità degli ultimi mesi legate al calo delle commesse, alla delocalizzazione di alcune linee produttive dal sito di Teramo a quelli di Jesi e Rieti e all’assenza di rassicurazioni e progetti chiari circa il futuro dei 500 lavoratori. Ieri, nel terzo giorno di sciopero, l’azienda ha chiesto un incontro ai sindacati per cercare un dialogo. Un’apertura che allenta le tensioni, non fa abbassare la guardia, ma ferma lo sciopero. Nel corso della riunione è stata illustrata la volontà, da parte dell’Imr-IndustrialeSud, di istituire un tavolo nazionale con le delegazioni sindacali di tutti gli stabilimenti (sette in diverse regioni italiane) del gruppo industriale. La prima riunione è stata fissata a Milano per il 10 dicembre. Teramo ci sarà. Fino a quel giorno, l’azienda ha garantito il blocco di ogni trasferimento di produzione dal sito abruzzese (che si occupa di stampaggio e assemblaggio di prodotti plastici per autovetture) verso altre realtà ed ha garantito che nel breve termine non vi sarà il ricorso alla cassa integrazione.
Buone notizie che «ci rendono moderatamente soddisfatti: ora chiaramente si apre una tregua in attesa dell'incontro di Milano» commenta Giampiero Dozzi, segretario della Filctem Cgil che, insieme a Uiltec Uil e Ugl, da mesi è in prima linea nella vertenza. «L’azienda ha accolto alcune nostre condizioni, come lo stop alla delocalizzazione di linee produttive, ma abbiamo anche chiesto che si pensi a un rilancio del settore pelletteria. Su questo ci è stato detto che saranno fatte le dovute valutazioni» aggiunge Dozzi che non nasconde l’amarezza per come è stata gestita la vertenza sul fronte politico. «Il tavolo regionale non ha avuto gli effetti sperati. Di nuovo dobbiamo constatare come il sindacato fa supplenza politica. Da soli, con la forza dei lavoratori che ringraziamo per il coraggio e l’unità, abbiamo ottenuto un primo risultato. Ringrazio le istituzioni, ma si poteva fare di più» conclude il segretario della Filctem Cgil. Il tavolo regionale, tenutosi martedì, era stato ritenuto inefficace dai lavoratori a tal punto da indire un’ulteriore sciopero. A quella riunione avevano preso parte diversi rappresentanti istituzionali, compreso il deputato di Azione Giulio Sottanelli che si era detto favorevole all’apertura di un tavolo ministeriale e «a disposizione di operai e proprietà per cercare, insieme, di salvaguardare il futuro dell’azienda». (v.m.)