Isola del Gran Sasso, i tendonopolisti di San Gabriele
Circa trecento giovani alla XXXVIII edizione, la donna e il Vangelo al centro della seconda giornata. Emozione per l'arrivo della Fiaccola delle Speranza da Roma
ISOLA DEL GRAN SASSO. La donna come “il fondale del Vangelo e della Bibbia”. E’ stato questo il filo conduttore della seconda giornata della Tendopoli di San Gabriele, che ieri mattina ha visto i giovani confrontarsi con il teologo e scrittore don Luigi Maria Epicoco. Il sacerdote ha illustrato ai giovani la relazione “Donna dove sono? Nessuno ti ha condannata” , parlando ai ragazzi di Gesù come colui che ha liberato la donna restituendole una dignità unica. La XXXVIII edizione della tendopoli di San Gabriele era iniziata ieri pomeriggio, all’insegna del canto e della letizia Quasi trecento i giovani riuniti. Ad accoglierli nel Santuario è stato il rettore padre Natale Panetta con queste parole: "Tanti sono i pellegrini che vengono qui, ma questa per voi tendopolisti è la vostra casa". E il superiore generale dei Passionisti padre Dario Di Giosia, la cui storia è partita proprio dall’esperienza della Tendopoli, che nel dare il benvenuto ai ragazzi ha detto loro che "nella luce della fede, la vita trova sempre la sua collocazione migliore. La donna trova la sua più la sua più bella dignità, insieme all’uomo e all’umanità in generale. La fede è allora quella che mi auguro voi possiate rinnovare in questi giorni in cui spero possiate fare una buona esperienza di preghiera".
Padre Francesco Cordeschi, fondatore e anima della tendopoli, ha parlato ai tendopolisti dicendo che "nessuno avrebbe mai pensato che oggi il più grosso business economico potesse derivare dalla spazzatura. Ed è preoccupante che anche l’uomo e la donna stiano diventando oggetto di consumo e quindi di rifiuto. Quindi ragazzi", ha concluso padre Cordeschi, "siete voi che recuperando la vocazione dell’uomo a generare amore non accettate una logica di consumo, ma vivete una logica di fertilità".
Emozione ieri sera per l’arrivo della Fiaccola della Speranza, benedetta da Giovanni Paolo II prima, da Benedetto XVI dopo e infine da papa Francesco, portata in staffetta da 20 podisti di Montorio al Vomano, con in testa il primo cittadino Ennio Facciolini che ha corso con loro e acceso il tripode che ha dato il via ufficiale alla 38° tendopoli. La fiaccola era partita domenica 22 luglio da Moricone (Roma), per ricordare il trentennale della beatificazione del beato Bernardo Silvestrelli, compagno di studi di San Gabriele. Arrivata nella stessa serata a Montorio al Vomano è stata custodita nella chiesa di San Rocco, da dove è ripartita ieri sera alla volta del santuario di San Gabriele dove è arrivata alle ore 23 per l’apertura ufficiale della 38° Tendopoli. Ad accoglierla, insieme al sindaco di Isola Roberto Di Marco e al vice sindaco di Colledara Gesidio Frale, l’entusiasmo delle centinaia di tendopolisti che hanno concluso la loro prima serata ammirando con il naso all’insù i fuochi pirotecnici.