L’addio a Gaetano «il sognatore generoso»

Duomo strapieno per i funerali dell’avvocato 37enne figlio del notaio Vincenti La commozione degli amici: ti ricorderemo sempre così, dolce e speciale

TERAMO. Un singhiozzo sommesso, il gesto furtivo per asciugare una lacrima o lo sguardo perso nel vuoto, dietro a chissà quali ricordi. Il dolore sui volti delle centinaia di persone che ieri pomeriggio hanno preso parte ai funerali di Gaetano Vincenti era palpabile.

C’era tutta Teramo, ma anche tanti amici da Giulianova, dove l’avvocato 37enne passava le vacanze con la famiglia, nella cattedrale per dare l’ultimo saluto al giovane trovato morto lunedì scorso nella sua casa a Roma. Una cerimonia officiata da quattro sacerdoti - il vicario don Davide, il parroco del duomo don Aldino, don Giovanni e don Giulio - in cui la sorella Marina ha letto le preghiere dei fedeli, davanti ai genitori, impietriti dal dolore: la madre Eleonora e il padre, il notaio Ennio.

Don Davide, nell’omelia, ha citato un passo di Sant’Agostino: «Non ti diciamo Signore perchè ce l’hai tolto, ma grazie perchè ce l’hai dato». E ha indirizzato ai genitori parole di consolazione, considerando come sia terribile per un genitore dare l’estremo saluto ai figli, mentre è naturale che accada il contrario. E poi ha fatto notare come il duomo fosse strapieno di persone, testimonianza della bontà di Gaetano e come potessero «rappresentare un sostegno e portare il peso gli uni degli altri».

Alla fine della cerimonia funebre un’amica di famiglia dal pulpito ha letto una poesia toccante, un messaggio dedicato ai parenti stretti del giovane: «La morte non è niente. Ciò che ero per voi lo sarò sempre» e ancora «Parlatemi come mi avete sempre parlato, che il mio nome sia pronunciato come lo è sempre stato. Il filo non si è spezzato: io non sono lontano, sono solo dall’altro lato del cammino».

Poi è stata la volta di un’amica che ha ricordato Gaetano con parole altrettanto commoventi: «A te che non puoi fare a meno di sognare, a te che hai visto il mondo diverso, a te che sia piangere e ridere insieme», e poi «alla tua ironia, alla tua generosità d’animo, a quel pizzico di follia», ma anche «ai tuoi infiniti progetti, alla montagna. Mi hai scritto “Ti voglio bene” e la risposta mi è rimasta in gola. Ora ti dico “ti voglio bene”». E tutti i presenti si sono associati con un applauso catartico alla professione di affetto della ragazza.

Infine un amico che rivolgendosi a Gaetano ha detto: «eri parte di me, della mia vita da sempre. Non saprei ricordare un episodio singolo: è difficile riassumere 37 anni in pochi minuti. Ne ho parlato con un altro carissimo amico, Cristiano. E abbiamo ricordato che erano insieme sabato scorso a sciare ai Prati di Tivo e hanno passato il pomeriggio a prendermi in giro con messaggi sul telefonino. Poi, arrivati alla Madonnina, prima di buttarsi con gli sci sulla distesa bianca di neve, Gaetano si è girato verso di lui e gli ha detto: “Guarda che meraviglia, il Gran Sasso fra le nuvole”. Ricordiamocelo così, come un ragazzo dolce e speciale».

Gaetano Vincenti è stato tumulato nella cappella di famiglia al cimitero di Cartecchio.

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