L’automotive cambia per sfidare la crisi 

Matteucci (Confindustria): «L’occupazione tiene e aumenterà grazie al polo del carbonio e agli investimenti sull’elettrico»

TERAMO. Il settore dell’automotive in provincia di Teramo non è affatto in crisi, anzi: in prospettiva può crescere in addetti e fatturato, grazie sia all’appeal del polo del carbonio che agli investimenti previsti nell’elettrico. Il problema, semmai, è la reperibilità di personale specializzato. È la sintesi di quanto dichiara al Centro Marco Matteucci, presidente della sezione Automotive di Confindustria Abruzzo Medio Adriatico.
LO SCENARIO
«Lo scenario regionale», premette Matteucci, «ci dice che il settore occupa circa 25mila addetti con un fatturato di oltre 8 miliardi di euro. Sono più di tremila gli addetti in provincia di Teramo, un tessuto imprenditoriale variegato che soddisfa quotidianamente l’esigenza di tutti i produttori di auto non solo europei. L’occupazione sta mantenendo i numeri di inizio anno. Molte imprese sono coinvolte nella transizione ecologica e hanno messo in campo sforzi notevoli per poterla affrontare nel migliore dei modi. Un esempio? La Pcm di Villa Zaccheo, storica produttrice di componenti stampati, sta ora dando vita al nuovo capannone per la produzione di batterie».
IL POLO DEL CARBONIO
A queste imprese in via di trasformazione, continua Matteucci, «si aggiungono quelle che, proprio grazie alla transizione da termico a elettrico, hanno visto incrementare il loro pacchetto di ordini, preceduti logicamente da importanti investimenti a cui seguiranno ricadute positive sull’occupazione. Mi riferisco al polo del carbonio, alle aziende di stampaggio sia a freddo che a caldo, così come a tutte quelle che effettuano deformazioni plastiche della materia prima, alle aziende di assemblaggio fino a chi cura gli interni auto. Anche qui alcuni esempi. La Acs di Tortoreto, azienda leader nella produzione di compositi, investe 4 milioni per l’apertura del secondo stabilimento con l’obiettivo di introdurre 50 nuovi operatori specializzati nella lavorazione dei materiali composti. E la Ars Tech di Colonnella festeggia i dieci anni dalla fondazione avviando il terzo stabilimento interamente dedicato alla produzione di serie».
CACCIA AI LAVORATORI
«Sul lato occupazionale, la domanda delle industrie si sta sempre più concentrando su profili di scarsa reperibilità (tecnici meccatronici e figure specializzate nel lavorare il carbonio, come i laminatori). E in tal senso sono interessanti i dati emersi dall’indagine effettuata mesi fa dalla nostra associazione. Se il 25% delle aziende ha attivato un’academy interna, vuol dire che ci stiamo preparando autonomamente a formare i dipendenti sia attraverso processi di apprendimento di nuove competenze che al miglioramento e allo sviluppo delle competenze attuali. E il mondo della formazione dovrebbe rizzare le antenne verso queste iniziative. Alcune aziende, che ringrazio, stanno supportando attivamente il percorso dell’Its (istituto tecnico superiore, ndr) Meccatronica, che sta per avviare le lezioni per il secondo anno a Teramo. In 20 hanno completato il primo e per la nuova prima classe stiamo raccogliendo le iscrizioni. Mancano però tanti profili e il nostro sondaggio li ha messi tutti in evidenza».
LE PROSPETTIVE
Matteucci conclude: «In un periodo nel quale i fondi pubblici sono disponibili e concreti occorre non solo saperli intercettare ma usarli per sviluppare il nostro già alto potenziale. Siamo una regione attrattiva sotto questo punto di vista. E lo dimostra l’interesse di aziende che sempre più spesso vengono a investire nel nostro territorio. Cito l’Aehra, l’azienda delle supercar elettriche che aprirà a Mosciano. La nostra sezione ha organizzato una serie di incontri per collegarla fisicamente alla realtà automotive locale. Aehra porterà un investimento di oltre un miliardo di euro nel settore automotive dell’elettrico, e 650 assunzioni. Iniziative come queste solleciteranno l’indotto e quindi vanno supportate e promosse. Non di soli incentivi all’acquisto dell’auto vive questo settore, ma anche di sostegni all’investimento. Quindi ben vengano il credito di imposta per l’industria 5.0 e il decreto “coesione” che consente di contare su importanti sgravi per le assunzioni a tempo indeterminato».
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