L'ex parroco di Giulianova si difende in aula dall'accusa di violenza sessuale

A Perugia la seconda udienza per Don Elvio: sentenza a luglio

PERUGIA. Nel giorno in cui compare davanti al giudice per il rito abbreviato, don Elvio Re – l’ex vice parroco dell’Annunziata di Giulianova accusato di violenza sessuale– torna a respingere tutte le accuse per cui l’anno scorso è finito in carcere. La seconda udienza del rito alternativo (richiesto dall’imputato che in caso di condanna potrà contare sulla riduzione di un terzo della pena) si è svolto ieri mattina davanti al gup del tribunale di Perugia Carla Giancamboni che ha ammesso la costituzione di parte civile della donna rom di Assisi che accusa il religioso di aver tentato di violentarla in casa lo scorso anno (la donna è rappresentata dall’avvocato Flavio Grassini). Per la sentenza bisognerà aspettare l’udienza del 14 luglio. Nel frattempo il difensore di don Elvio, originario di Macerata, è cambiato: il religioso, che è passato dalla diocesi di Teramo a quella di Macerata, si è affidato a Simone Pillon del foro di Perugia. Il sacerdote dopo alcune settimane di carcere aveva ottenuto gli arresti domiciliari in un istituto religioso della provincia di Perugia : arresti domiciliari che successivamente gli sono stati revocati.

Il sacerdote 62enne, originario di San Ginesio di Macerata, il 17 settembre dell’anno scorso venne arrestato e rinchiuso nel carcere perugino di Capanne con l'accusa di tentata violenza sessuale nei confronti di una donna rom di 50 anni residente a Santa Maria degli Angeli, vicino Assisi. Secondo la versione fornita dalla donna, il sacerdote prima le avrebbe fatto ripetute avances e poi avrebbe cercato di violentarla in casa, approfittando dell'assenza della figlia. Accuse sempre respinte dal sacerdote. Dopo l’arresto il tribunale del riesame aveva accolto il ricorso bis depositato dagli allora avvocati difensori di don Elvio, Massimo Spaccassassi del foro di Teramo e Concetta Colleoni del foro di Perugia, a seguito della nuova ordinanza di misura cautelare emessa dal gip a poche ore dall'annuncio della scarcerazione. Il Riesame, infatti, nel valutare il primo ricorso, aveva dichiarato decaduta la misura cautelare per un vizio di forma (ai giudici non erano arrivati gli atti dalla procura), ma prima che don Elvio potesse essere scarcerato, il pm aveva chiesto e il gip aveva accordato un nuovo ordine di custodia cautelare.

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