TERAMO
L’impiegato della Asl: «Querelerò Diop»
Il suo legale, l’avvocato Retko, attacca Mastromauro e D’Alfonso: «Miserevole campagna mediatica contro il mio assistito»
GIULIANOVA. Passa al contrattacco l’impiegato della Asl di Giulianova accusato dal senegalese Ibrahima Diop di averlo insultato con frasi di stampo razzista e tramite l’avvocato e consigliere comunale giuliese Fabrizio Retko annuncia che sta valutando la possibilità di proporre querela per calunnia nei confronti del senegalese. In una nota Retko parla di «una condanna senza processo» e di una «miserevole campagna mediatica» che si sarebbe scatenata nei confronti del suo assistito, riferendosi esplicitamente anche personaggi politici quali il sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro e il presidente della Regione Luciano D’Alfonso. «È oltremodo inopportuno e disdicevole», scrive Retko, «soprattutto per coloro che rappresentano la comunità a carattere locale e regionale, assumere comportamenti che alimentino situazioni di conflitto sociale ed etnico. Nel caso in questione, i soggetti politici che si sono apertamente ed incondizionatamente dichiarati per la colpevolizzazione del dipendente della Asl, hanno mostrato la loro pavida personalità ed hanno offeso la nostra Nazione, riconoscendo valenza di prova inconfutabile al racconto del soggetto di etnia senegalese ed accusando implicitamente di falsa testimonianza il personale della Asl ed un tecnico estraneo alla struttura, sentiti in merito alla vicenda». Dall’inchiesta interna della Asl sarebbe infatti emerso che l’impiegato non avrebbe rivolto insulti razzisti al senegalese – «mi ha detto vai via, qui non c’è il veterinario», ha riferito Diop nella denuncia ai carabinieri– ma tutto sarebbe nato da un equivoco, dal momento che l’ufficio che si occupa del libretto di lavoro chiesto da Diop si trova in contrada Casalena a Teramo, dove ci sono gli uffici del servizio veterinario. Quanto alla polemica di Retko nei confronti di Mastromauro e D’Alfonso, per dovere di cronaca va ricordato che il sindaco di Giulianova ha detto che deve essere la magistratura a fare chiarezza e che è comunque da escludere che in città ci sia un clima razzista; il governatore, dal canto suo, aveva sì parlato di «fatti gravissimi», ma qualora venisse dimostrato che sono veri. «È bene dire», conclude Retko, «che l’impiegato della Asl non verrà sottoposto ad alcun processo penale sol perché la querela sporta contro di lui afferisce al reato di ingiuria e tale illecito è stato depenalizzato. Saremo noi a valutare le decisioni che la magistratura vorrà assumere per poi formalizzare o meno la denuncia per calunnia a carico del querelante. In ogni caso, la vicenda non terminerà in un nulla di fatto, essendo stata gravemente offesa la reputazione del mio assistito».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
©RIPRODUZIONE RISERVATA