L'Università è a mezzo servizio
Tagli al personale, orari ridotti in biblioteca e l'aula d'informatica chiusa
TERAMO. E' un'Università a mezzo servizio quella di Teramo. Caratterizzata da orari ridotti o rivoluzionati e servizi sempre più carenti. E' questa la sorpresa che gli studenti si sono trovati al loro rientro dalle vacanze nelle facoltà di scienze politiche, scienze della comunicazione e giurisprudenza. E così, con la ripresa dell'attività, sono riesplose le proteste. Si tratta perlopiù di ragazzi che utilizzano le strutture di Coste Sant'Agostino per preparare gli esami e che già da settembre, nonostante ancora non siano ricominciati i corsi, popolano corridoi e biblioteca.
LA BIBLIOTECA. Ed è proprio la biblioteca a rappresentare il simbolo del disagio. L'orario è stato ridotto e la chiusura è ora prevista per le 17 e non più alle 19. Inoltre il venerdì la struttura rimane aperta solo mezza giornata e il sabato è chiusa. Anche la biblioteca di giurisprudenza, che fino allo scorso anno rimaneva aperta anche il sabato, segue gli stessi orari. Una situazione forzata, causata dai tagli che hanno avuto come prima vittima i ragazzi della Biblos: una cooperativa che gestiva tra l'altro la distribuzione e la consultazione dei testi. Al loro posto, dietro la reception della biblioteca, ora ci sono gli studenti delle 150 ore che, per scarsa esperienza e per un ricambio trimestrale, non possono garantire l'efficienza garantita in precedenza. Per ovviare a queste carenze è stato emanato un bando che si può trovare sul sito dell'Università. In esso viene offerto un tirocinio gratuito nelle biblioteche universitarie.
I SERVIZI. Ma la coperta è corta e i ragazzi delle 150 ore, impegnati ora in una biblioteca a mezzo servizio, non possono essere impiegati nelle mansioni che svolgevano in precedenza. Così, l'aula informatica resta chiusa. Un servizio che dovrebbe essere garantito in una facoltà come quella di scienze dalla comunicazione dove l'utilizzo di internet è al centro di studi e ricerche. Dei due bar aperti è attivo solo quello di giurisprudenza.
LA PROTESTA. Continua la protesta dei ricercatori contro la riforma universitaria, che potrebbe comportare ulteriori disagi soprattutto agli studenti. Gli appelli di settembre si sono svolti regolarmente e gli iscritti hanno potuto sostenere gli esami. I ricercatori, però, hanno già presentato una lettera ai presidi in cui dichiarano la propria indisponibilità all'attività didattica in attesa della conclusione dell'iter legislativo. Un situazione che potrebbe portare al blocco o ad un rinvio delle lezioni il cui inizio è previsto per ottobre. L'adesione alla protesta è quasi unanime in tutte le facoltà ad eccezione di giurisprudenza dove nessun ricercatore è in agitazione e dove i corsi dovrebbero riprendere normalmente. (p.c.)
LA BIBLIOTECA. Ed è proprio la biblioteca a rappresentare il simbolo del disagio. L'orario è stato ridotto e la chiusura è ora prevista per le 17 e non più alle 19. Inoltre il venerdì la struttura rimane aperta solo mezza giornata e il sabato è chiusa. Anche la biblioteca di giurisprudenza, che fino allo scorso anno rimaneva aperta anche il sabato, segue gli stessi orari. Una situazione forzata, causata dai tagli che hanno avuto come prima vittima i ragazzi della Biblos: una cooperativa che gestiva tra l'altro la distribuzione e la consultazione dei testi. Al loro posto, dietro la reception della biblioteca, ora ci sono gli studenti delle 150 ore che, per scarsa esperienza e per un ricambio trimestrale, non possono garantire l'efficienza garantita in precedenza. Per ovviare a queste carenze è stato emanato un bando che si può trovare sul sito dell'Università. In esso viene offerto un tirocinio gratuito nelle biblioteche universitarie.
I SERVIZI. Ma la coperta è corta e i ragazzi delle 150 ore, impegnati ora in una biblioteca a mezzo servizio, non possono essere impiegati nelle mansioni che svolgevano in precedenza. Così, l'aula informatica resta chiusa. Un servizio che dovrebbe essere garantito in una facoltà come quella di scienze dalla comunicazione dove l'utilizzo di internet è al centro di studi e ricerche. Dei due bar aperti è attivo solo quello di giurisprudenza.
LA PROTESTA. Continua la protesta dei ricercatori contro la riforma universitaria, che potrebbe comportare ulteriori disagi soprattutto agli studenti. Gli appelli di settembre si sono svolti regolarmente e gli iscritti hanno potuto sostenere gli esami. I ricercatori, però, hanno già presentato una lettera ai presidi in cui dichiarano la propria indisponibilità all'attività didattica in attesa della conclusione dell'iter legislativo. Un situazione che potrebbe portare al blocco o ad un rinvio delle lezioni il cui inizio è previsto per ottobre. L'adesione alla protesta è quasi unanime in tutte le facoltà ad eccezione di giurisprudenza dove nessun ricercatore è in agitazione e dove i corsi dovrebbero riprendere normalmente. (p.c.)
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