La crisi non molla Cassa integrazione ai massimi storici
Confindustria: serve un patto con banche e sindacati Di Paolo: «Ci sono però imprese che riescono a esportare»
TERAMO. Un’economia ancora debole, in cui i deboli segnali di dinamismo non rappresentano un’inversione di tendenza rispetto alla crisi. E’ il quadro dipinto da Salvatore Di Paolo, presidente di Confindustria Teramo. Di Paolo descrive quella teramana come «un’economia duale».
I dati. «Le maggiori attività economiche nel Teramano, dal manifatturiero al terziario al turismo hanno registrato una significativa diminuzione. Ma ci sono state imprese che nonostante la crisi riescono a vendere e ad esportare», esordisce. In effetti aziende come la Facta farmaceutici, la Gelco, l’Amadori, la Baltour, la Rolli o la Cordivari, per citarne alcune, hanno avuto un aumento di fatturato. «In effetti c'è una specie di economia duale: le aziende che hanno investito in innovazione, strutturato la propria organizzazione interna riescono ad essere presenti sul mercato e ad esportare», spiega Di Paolo, «le altre, quasi sempre imprese medio piccole, invece hanno una scarsa propensione all'innovazione e all'internazionalizzazionespesso non dipende dalla loro volontà ma dal fatto che servono capitali che non riescono a reperire, per via anche della forte riduzione di liquidità proveniente dalle banche». Ed ecco che nel comparto manifatturiero nei primi otto mesi del 2013 c’è stato un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali. Sono stati autorizzate 2 milioni 522mila 224 ore di cassa integrazione ordinaria (+46,9% rispetto allo stesso periodo del 2012), mentre la straordinaria è a quota 2.338.328 (-49.6%) «perchè nel frattempo molte imprese che ne usufruivano hanno chiuso». Infine per la cassa integrazione in deroga le ore sono state 1.301.095 (-8,6%) «per la scarsità di fondi». I settori più colpiti sono il mobile, l’abbigliamento mentre “mantengono” meccanica e agroalimentare, gomma plastica. «Penso che nel 2013 non riusciremo a recuperare, probabilmente avremo un aumento lieve Pil nel 2014, ma molto dipenderà dalle decisioni che questo governo prenderà sia per l’eliminazione del cuneo fiscale che nella legge di stabilità».
Le strategie anti-crisi. «Ricostituiremo il tessuto produttivo solo se imprenditori, banche e sindacati si siedono allo stesso tavolo per trovare vie d'uscita. Ma ora le banche hanno vincoli molto stretti. Dobbiamo poi aspettare che si risolva questione Tercas, dopo il disimpegno di Creval adesso devono intervenire le Fondazioni: la speranza è che Bankitalia “abbassi l'asticella”. E' anche vero che poi la governance si sposterà verso Pescara, ma l’importante è che resti almeno un banca abruzzese e non si facciano più gli errori del passato. La ripresa economica senza le banche nella nostra provincia non ci sarà: bisogna tornare a immettere liquidità. E le imprese devono fare la loro parte». Di Paolo ricorda poi la sua “proposta shock” fatta sei mesi fa ai sindacati di andare in deroga, per un periodo limitato ai contratti nazionali «fatta per cercare di recuperare posti di lavoro», rifiutata dalla controparte. Ora il presidente la rilancia.
E ricorda quel protocollo d’intesa sottoscritto nel 2010 da imprese e sindacati «che però ostacolato soprattutto dalla politica locale non ha avuto seguito, mentre poteva essere uno strumento importante per affrontare le problematiche teramane. E il protocollo d’intesa Vibrata-Tronto firmato nel 2008: «bisognava prendere 20 milioni di euro da fondi Fas, per avere una dotazione per farlo ulteriormente finanziare dal ministero. Invece ci hanno detto: presentate dei progetti per ottenerli, poi vedremo di darvi delle premialità. Così non serve. E' stato un errore di questa amministrazione regionale che in altri settori ha agito bene, ad esempio nella riduzione del debito della sanità o con i poli di innovazione e le reti d'impresa che hanno attirato fondi pubblici sul nostro territorio.
Contatti con l’estero. Fra le varie attività di sostegno al mondo imprenditoriale c’è quella legata all’internazionalizzazione. Tre giorni fa si è conclusa una lunga visita a Confindustria Teramo di una delegazione di autorità e imprenditori serbi . Sono stati illustrati nel dettaglio i piani di sviluppo, le potenzialità e le opportunità che il Comune di Rakovica offre in campo industriale e turistico con l’obiettivo di attrarre investimenti.
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