La faccia del Duce sventola sulla spiaggia
Bandiera-choc sul pennone di uno chalet per un turista che voleva farsi una foto
TORTORETO. La faccia del Duce, con l’elmetto in testa, sventolava ieri mattina su una bandiera nera issata sul pennone di uno stabilimento balneare di Tortoreto. Sotto, sulla stessa asta, un’altra bandiera nera con un teschio: la bandiera dei pirati, che però accostata al faccione di Mussolini ricordava tristemente i gagliardetti delle camicie nere. Ci mancava la scritta “Me ne frego” e poi il quadretto sarebbe stato completo. Una scena a dir poco sconcertante, che però è durata solo pochi minuti.
Giusto il tempo di scattare qualche fotografia - foto-ricordo di pessimo gusto per qualche bagnante nostalgico del Ventennio o talmente ignorante della storia da non sapere che grumo dolente è ancora il fascismo nella coscienza della maggior parte degli italiani - e poi la bandiera di Mussolini è stata ammainata. Una fugace apparizione, dunque, ma anche se erano le 9 del mattino e sulla spiaggia c’erano ancora poche persone, la cosa non poteva passare inosservata. Alcuni turisti, infatti, armati di macchina fotografica hanno immortalato la scena, inviando poi le foto al nostro e altri giornali (ieri pomeriggio le immagini erano anche sulla home page del sito internet di Repubblica) con un messaggio in cui esprimevano lo loro indignazione. Inevitabile che ne nascesse un caso.
Certo, chi si trovava a passare in quel momento poteva legittimamente pensare che i tiltolari dello stabilimento balneare avessero voluto provocatoriamente esternare la loro professione di fede politica, sfidando anche la legge (in Italia l’apologia del fascismo è ancora un reato, per quanto quasi mai perseguito), ma in realtà le cose sono andate diversamente.
Una bravata da parte di un turista e una colpevole leggerezza da parte dei gestori dello stabilimento che si sono prestati a questa discutibile messinscena, senza valutare le conseguenze che poteva avere: sembra essere questa la spiegazione dell’episodio.
Il turista, un romano, si presenta ieri mattina allo stabilimento balneare con la bandiera del Duce e chiede al bagnino se la può issare, giusto per fare una foto “spiritosa”. Il bagnino acconsente, neanche lui ci trova niente di strano e, fatte le foto, la bandiera viene tolta. «E’ stata solo la bravata di un turista, io non ne sapevo niente», si difende il titolare dello chalet, Antonio Santilli, «e vi assicuro che la politica qui non c’entra niente. Guardi, noi veniamo dal Venezuela, siamo qui solo da tre anni e non abbiamo niente a che fare con la politica. Vi assicuro che è stato un fatto innocente, non pensavo che suscitasse tanta polemica. Oggi a Tortoreto è giorno di mercato, quel turista deve aver comprato la bandiera sulle bancarelle; poi ha chiesto di issarla dicendo che era per uno scherzo e il bagnino gli ha voluto fare solo una cortesia.
E’ stata una leggerezza, ora me ne rendo conto». Di sicuro non è una bella pubblicità per Tortoreto. Il sindaco Domenico Di Matteo però non commenta: «Non ne so nulla, me lo sta dicendo lei adesso. Manderò i vigli urbani ad accertare cosa è successo».
Giusto il tempo di scattare qualche fotografia - foto-ricordo di pessimo gusto per qualche bagnante nostalgico del Ventennio o talmente ignorante della storia da non sapere che grumo dolente è ancora il fascismo nella coscienza della maggior parte degli italiani - e poi la bandiera di Mussolini è stata ammainata. Una fugace apparizione, dunque, ma anche se erano le 9 del mattino e sulla spiaggia c’erano ancora poche persone, la cosa non poteva passare inosservata. Alcuni turisti, infatti, armati di macchina fotografica hanno immortalato la scena, inviando poi le foto al nostro e altri giornali (ieri pomeriggio le immagini erano anche sulla home page del sito internet di Repubblica) con un messaggio in cui esprimevano lo loro indignazione. Inevitabile che ne nascesse un caso.
Certo, chi si trovava a passare in quel momento poteva legittimamente pensare che i tiltolari dello stabilimento balneare avessero voluto provocatoriamente esternare la loro professione di fede politica, sfidando anche la legge (in Italia l’apologia del fascismo è ancora un reato, per quanto quasi mai perseguito), ma in realtà le cose sono andate diversamente.
Una bravata da parte di un turista e una colpevole leggerezza da parte dei gestori dello stabilimento che si sono prestati a questa discutibile messinscena, senza valutare le conseguenze che poteva avere: sembra essere questa la spiegazione dell’episodio.
Il turista, un romano, si presenta ieri mattina allo stabilimento balneare con la bandiera del Duce e chiede al bagnino se la può issare, giusto per fare una foto “spiritosa”. Il bagnino acconsente, neanche lui ci trova niente di strano e, fatte le foto, la bandiera viene tolta. «E’ stata solo la bravata di un turista, io non ne sapevo niente», si difende il titolare dello chalet, Antonio Santilli, «e vi assicuro che la politica qui non c’entra niente. Guardi, noi veniamo dal Venezuela, siamo qui solo da tre anni e non abbiamo niente a che fare con la politica. Vi assicuro che è stato un fatto innocente, non pensavo che suscitasse tanta polemica. Oggi a Tortoreto è giorno di mercato, quel turista deve aver comprato la bandiera sulle bancarelle; poi ha chiesto di issarla dicendo che era per uno scherzo e il bagnino gli ha voluto fare solo una cortesia.
E’ stata una leggerezza, ora me ne rendo conto». Di sicuro non è una bella pubblicità per Tortoreto. Il sindaco Domenico Di Matteo però non commenta: «Non ne so nulla, me lo sta dicendo lei adesso. Manderò i vigli urbani ad accertare cosa è successo».