La Lazzaroni riparte, 62 operai salvi a Isola del Gran Sasso
L’acquirente Iannamico, della Ida di Pretoro, ha già portato nuovi macchinari e trasferito parte della produzione di biscotti nello stabilimento di Isola
ISOLADEL GRAN SASSO. E’ iniziata una nuova era per la Lazzaroni di Isola. Dopo il periodo lombardo e quello campano, finalmente si apre un periodo abruzzese. Il 12 aprile il biscottificio è stato acquistato dall’Industria dolciaria abruzzese (Ida) di Pretoro, in provincia di Chieti. Il nuovo proprietario, Domenico Iannamico, ha avuto un incontro venerdì pomeriggio in Provincia, con il presidente Valter Catarra e l’assessore al lavoro Eva Guardiani, a cui ha illustrato il piano industriale per il rilancio dello stabilimento di Isola. All’incontro erano presenti anche i sindacati, la Rsu, i commissari giudiziali (l’azienda era in amministrazione straordinaria prima della vendita), oltre a Pierluigi Babbicola del servizio relazioni industriali della Provincia.
Iannamico ha annunciato che ha già trasferito alcuni impianti da Pretoro a Isola, così come alcune lavorazioni, visto che lo stabilimento chietino lavora già al massimo delle sue possibilità. «Il marchio Lazzaroni», spiega Iannamico, «verrà rilanciato e riposizionato sul mercato. Sarà ricollocato in una fascia di prezzo più accessibile ai consumatori: ora i suoi diretti concorrenti, ad esempio Galbusera o Balocco, costano esattamente la metà. Certamente resterà un marchio di primo livello. Abbiamo avviato investimenti negli impianti di produzione e confezionamento: abbiamo già ordinato alcuni macchinari, che arriveranno a stretto giro, per un milione di euro, mentre quelli appena spostati da Pretoro valgono un altro milione e mezzo». Iannamico spiega che ha trovato linee di produzione vecchie anche di 40 anni, che vanno sostituite. E racconta anche come è arrivato alla Lazzaroni: «Con il gruppo Casalini, con cui collaboro da 11 anni, avevamo intenzione di investire. Guardavamo a uno stabilimento in Emilia ma poi si è bloccato tutto col terremoto. Per caso siamo venuti a conoscenza della volontà di vendere lo stabilimento di Isola. Il fatto che fosse in Abruzzo è un qualcosa in più: da noi si sta bene, ci sono professionalità eccellenti, c'è voglia di lavorare». Iannamico segue di persona il rilancio della Lazzaroni: «arrivo alle 5-5,30 del mattino, mi piace interessarmi ai problemi. Mio padre mi ha insegnato che le cose bisogna prima saperle fare per poi decidere. E io a 18 anni facevo l’addetto al confezionamento». Adesso dirige 135 dipendenti, 73 a Pretoro e 62 a Isola.
«Siamo contenti che ci siano aziende abruzzesi che abbiano la capacità di investire e che dominano la crisi, più che subirla», esordisce Catarra, «noi abbiamo voluto accertare i progetti della nuova proprietà. Certo, il momento è difficile: hanno trovato macchinari obsoleti e una situazione commerciale da riorganizzare, ma ci sono buone prospettive. E’ un’ ottima operazione: dimostra che dove ci sono volontà e capacità, con buone sinergie con parti sociali e istituzioni, le cose possono funzionare». «Iannamico ci è sembrato un imprenditore esperto e determinato a rilanciare la Lazzaroni», aggiunge l’assessore Guardiani, «lo dimostrano anche la presenza costante in azienda e gli investimenti fatti. La serietà dell’azienda è data anche dal fatto che reinveste gli utili, in attrezzature e personale. Ho sentito anche l’assessore Paolo Gatti: La Regione è disponibile a qualsiasi tipo di assistenza possa fornire».
Soddisfatto il personale. «Adesso si lavora su tre turni e non si utilizza più la cassa integrazione», osserva Corrado Peracchia della Flai Cgil, presente all’incontro con Alessandro Collevecchio della Fai Cisl, «i lavoratori sono fiduciosi. Ci sono buone premesse perchè la Lazzaroni torni a crescere».
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