ROSETO
La Regione congela il taglio del Borsacchio: "L'ha fatto solo per evitare il ricorso"
Per le associazioni ambientaliste è "una prima vittoria". Ma ora ci si chiede che ne sarà della Riserva. Si tornerà al perimetro originario oppure...
ROSETO. La Regione fa un passo indietro sul Borsacchio ed evita il ricorso del Governo alla Corte costituzionale. Esulta il WWF Abruzzo: “Confermato quanto abbiamo detto fin dall’inizio, ma ora ci aspettiamo che la Riserva torni al suo perimetro originario e che sia approvato il Piano di assetto naturalistico (Pan)”.
"La Regione Abruzzo, con una lettera del presidente Marsilio, ha fatto un passo indietro rispetto al folle taglio del 98% della Riserva regionale del Borsacchio deciso la notte del 29 dicembre nel corso della discussione per l’approvazione del bilancio regionale. Lo ha fatto per evitare l’impugnativa davanti alla Corte costituzionale da parte del Governo, che era data ormai per certa, dopo le richieste del WWF Italia e di tante altre associazioni, ma anche le valutazioni dell’Ufficio legale del ministero della Cultura e le indicazioni del ministero dell’Ambiente. La lettera di Marsilio, giunta in extremis prima del Consiglio dei ministri di ieri pomeriggio, di fatto ha congelato gli effetti della legge che ha tagliato la riserva e ha impegnato la Regione a riportare al primo consiglio utile la discussione su una nuova perimetrazione”. A spiegare l'accaduto è, appunto, il WWF.
"Oggi celebriamo una piccola ma prima vittoria che appartiene a tutti noi, un risultato che dimostra il potere della voce collettiva e dell'impegno condiviso. Le Guide del Borsacchio, unite ad altre 300 associazioni e sostenute da oltre 30.000 cittadini che hanno firmato l'appello per la sua salvaguardia, hanno lanciato una sfida di fronte a una decisione ingiusta. Cancellare di fatto una riserva violando le norme nazionali di coinvolgimento": altra voce ambientalista oggi lieta di accogliere la decisione regionale.
"Con il congelamento del taglio della Riserva, la Regione dimostra, tardivamente, che il territorio va ascoltato. La popolazione licalenon è un social sponsorizzato con decine di migliaia di euro da un singolo portatore di interessi privati. Questo successo - incalzano tutte le associazioni intervenute nella battaglia in difesa della Riserva - è un testimone del potere della collaborazione e della passione nel difendere ciò che amiamo.
Ma la battaglia non è ancora finita: "Siamo solo all'inizio di un nuovo capitolo, e dobbiamo rimanere uniti e determinati nel nostro impegno. Continueremo a vigilare, a partecipare attivamente alle discussioni e a promuovere una gestione equa e sostenibile della riserva Borsacchio. Saremo in Regione al primo consiglio".
Ora però ci si dovrà confrontare nella sostanza. Evitato il giudizio della Corte costituzionale, cosa si vuole fare nel concreto? Tornare al perimetro originario della Riserva? Approvare subito il Piano di assetto naturalistico creando le condizioni affinché la Riserva sia finalmente gestita attraverso un organo di gestione?
"Noi continuiamo a chiedere che la Riserva torni al suo perimetro originario di 1.100 ettari - è il WWF che parla - e riteniamo inaccettabile qualsiasi proposta al ribasso come quella dei 200 ettari fatta circolare prima delle elezioni".
"Ricordiamo che dietro ogni ettaro di natura c'è una storia da proteggere, un patrimonio da custodire per le generazioni future. La nostra lotta - conclude Marco Borgatti presidente guide del Borsacchio - non riguarda solo uno spazio fisico, ma il cuore pulsante della nostra comunità e la nostra connessione con la terra che ci circonda. Un patrimonio condiviso fra cittadini , agricoltori e fruitori".