La stangata Imu sulle seconde case
La maggioranza decide di applicare l'aliquota record del 10,6 per mille
TERAMO. Giovedì 31 maggio ore 18: questa data e quest'ora diventano importanti per Teramo. Segnano la fine delle "vacche grasse". L'Imu sulla seconda casa toccherà il livello record del 10.6 per mille. E' il più alto in provincia. Più di quello di Nereto che è a quota 10. Le società sportive teramane, inoltre, perderanno il 20 per cento dei contributi. Suolo pubblico e impianti comunali si pagheranno fino all'ultimo centesimo. Stop anche ai gratuiti patrocini.
ADDIO CULTURA. Delle associazioni culturali teramane solo chi rientra nel "Cartellone unico degli eventi" non subirà tagli col machete. Gli altri dovranno arrangiarsi ricorrendo a finanziamenti privati. Ma anche il sindaco, Maurizio Brucchi, rinuncia ai benefici di cui gode il suo staff che, in soldoni, si traducono in meno 10mila euro per le spese di rappresentanza. In totale il Comune deve far fronte a una spada di Damocle che pesa 4,2 milioni di euro: il taglio inferto a Teramo da Monti.
Un po' di qua e un po' di là, Brucchi cercherà così di far quadrare i conti. Almeno di un milione di euro è quindi il taglio alle spese di Palazzo. Ma non basta. Ed ecco arrivare la mazzata-Imu. Inevitabile sulle seconde case. Dice il sindaco.
DECINE DI CASI. La riunione di maggioranza, finita nel tardo pomeriggio di ieri, ha partorito la "manovra Brucchi": nel piccolo è una sorta di manovra Monti a misura di Teramo, con tagli e lacrime soprattutto per chi si può permettere più di una casa. Sono decine i provvedimenti presi ieri. Ma dovranno prima andare in giunta e poi in consiglio comunale, quindi saranno applicati.
Il conto alla rovescia è però cominciato alle 18 di ieri, ma il Comune non farà in tempo per il 18 giugno quando scadrà la prima rata d'anticipo sull'Imu. Se ne riparlerà a settembre. Andiamo per ordine elencando i provvedimenti principali presi dalla maggioranza di centrodestra.
LE ALIQUOTE IMU. Sarà un'aliquota minima sulle prime case, massima sulle seconde. Ecco la filosofia della manovra Brucchi. In sintesi chi ha un solo immobile pagherà il 4,6 per mille. Chi ne ha di più sarà sottoposto alla stangata del 10,6 per mille. Con poche eccezioni sostanziale.
Chi affitta la seconda casa, rispettando l'equo canone, pagherà il 7,6 per mille. La stessa cifra riguarderà tutte quelle piccole Srl che nei propri immobili svolgono attività commerciale o di terziario avanzato fondamentali per il tessuto sociale ed economico della città. Restano esentate naturalmente tutte quelle categorie svantaggiate e gli ultra 65enni, con meno di 15mila euro l'anno, come prevede la legge. Oppure chi possiede un rudere inabitabile.
Dai tartassati passiamo ai tagli massicci. Servono a far fronte alla crisi epocale e globale che non risparmia nessuno. Figuriamoci Teramo.
STOP AI CONTRIBUTI. I primi a pagare gli effetti della recessione saranno le società sportive. La maggioranza ha deciso di dare un taglio ai contributi allo sport di almeno il venti per cento. «E' una scelta obbligata», spiega Brucchi alla fine della riunione, «una scelta che, in parole semplici, ci permetterà di evitare tagli alle scuole, quindi ai servizi scolastici come mense e scuolabus, e ai servizi sociali come l'assistenza ad anziani, malati e disabili».
Ma la cultura non rientra in queste categorie protette. Così stop ai fondi a pioggia alle associazioni, alle sagre e alle feste di piazza. Si salvano i grandi eventi, che Brucchi definisce intoccabili perché esportano il nome di Teramo anche all'estero, come la Coppa Interamnia del patron Montauti e Sport sotto le stelle che si tiene a settembre. Entriamo infine nel Palazzo dove, oltre ai 10mila euro di cui Brucchi farà a meno, si registrano molti altri tagli nel segno del rispamio.
GEMELLAGGI ADDIO. Addio ai gemellaggi, come quello con Cipro. Da ora il Comune potrà spendere solo 500 euro l'anno: ci esce appena un rinfresco con panini e Coca Cola. Tagli netti anche alle bollette del gas e della luce negli uffici comunali. Anche il personale comunale dovrà privarsi di molto. Per esempio dovrà rinunciare al turnover.
Infine il sindaco parla della «ottimizzazione» della pulizia degli immobili pubblici e delle piazze della città da parte della Teramo ambiente: «Che però non comporterà alcun taglio di dipendenti», ci tiene a sottolineare Brucchi. Che si consola con i 500mila euro di entrate per la Bucalossi che, con il ritorno dell'imposta sugli immobili, potranno essere utilizzati per la manutenzione stradale.
Ma è solo una goccia nella tempesta della crisi.
ADDIO CULTURA. Delle associazioni culturali teramane solo chi rientra nel "Cartellone unico degli eventi" non subirà tagli col machete. Gli altri dovranno arrangiarsi ricorrendo a finanziamenti privati. Ma anche il sindaco, Maurizio Brucchi, rinuncia ai benefici di cui gode il suo staff che, in soldoni, si traducono in meno 10mila euro per le spese di rappresentanza. In totale il Comune deve far fronte a una spada di Damocle che pesa 4,2 milioni di euro: il taglio inferto a Teramo da Monti.
Un po' di qua e un po' di là, Brucchi cercherà così di far quadrare i conti. Almeno di un milione di euro è quindi il taglio alle spese di Palazzo. Ma non basta. Ed ecco arrivare la mazzata-Imu. Inevitabile sulle seconde case. Dice il sindaco.
DECINE DI CASI. La riunione di maggioranza, finita nel tardo pomeriggio di ieri, ha partorito la "manovra Brucchi": nel piccolo è una sorta di manovra Monti a misura di Teramo, con tagli e lacrime soprattutto per chi si può permettere più di una casa. Sono decine i provvedimenti presi ieri. Ma dovranno prima andare in giunta e poi in consiglio comunale, quindi saranno applicati.
Il conto alla rovescia è però cominciato alle 18 di ieri, ma il Comune non farà in tempo per il 18 giugno quando scadrà la prima rata d'anticipo sull'Imu. Se ne riparlerà a settembre. Andiamo per ordine elencando i provvedimenti principali presi dalla maggioranza di centrodestra.
LE ALIQUOTE IMU. Sarà un'aliquota minima sulle prime case, massima sulle seconde. Ecco la filosofia della manovra Brucchi. In sintesi chi ha un solo immobile pagherà il 4,6 per mille. Chi ne ha di più sarà sottoposto alla stangata del 10,6 per mille. Con poche eccezioni sostanziale.
Chi affitta la seconda casa, rispettando l'equo canone, pagherà il 7,6 per mille. La stessa cifra riguarderà tutte quelle piccole Srl che nei propri immobili svolgono attività commerciale o di terziario avanzato fondamentali per il tessuto sociale ed economico della città. Restano esentate naturalmente tutte quelle categorie svantaggiate e gli ultra 65enni, con meno di 15mila euro l'anno, come prevede la legge. Oppure chi possiede un rudere inabitabile.
Dai tartassati passiamo ai tagli massicci. Servono a far fronte alla crisi epocale e globale che non risparmia nessuno. Figuriamoci Teramo.
STOP AI CONTRIBUTI. I primi a pagare gli effetti della recessione saranno le società sportive. La maggioranza ha deciso di dare un taglio ai contributi allo sport di almeno il venti per cento. «E' una scelta obbligata», spiega Brucchi alla fine della riunione, «una scelta che, in parole semplici, ci permetterà di evitare tagli alle scuole, quindi ai servizi scolastici come mense e scuolabus, e ai servizi sociali come l'assistenza ad anziani, malati e disabili».
Ma la cultura non rientra in queste categorie protette. Così stop ai fondi a pioggia alle associazioni, alle sagre e alle feste di piazza. Si salvano i grandi eventi, che Brucchi definisce intoccabili perché esportano il nome di Teramo anche all'estero, come la Coppa Interamnia del patron Montauti e Sport sotto le stelle che si tiene a settembre. Entriamo infine nel Palazzo dove, oltre ai 10mila euro di cui Brucchi farà a meno, si registrano molti altri tagli nel segno del rispamio.
GEMELLAGGI ADDIO. Addio ai gemellaggi, come quello con Cipro. Da ora il Comune potrà spendere solo 500 euro l'anno: ci esce appena un rinfresco con panini e Coca Cola. Tagli netti anche alle bollette del gas e della luce negli uffici comunali. Anche il personale comunale dovrà privarsi di molto. Per esempio dovrà rinunciare al turnover.
Infine il sindaco parla della «ottimizzazione» della pulizia degli immobili pubblici e delle piazze della città da parte della Teramo ambiente: «Che però non comporterà alcun taglio di dipendenti», ci tiene a sottolineare Brucchi. Che si consola con i 500mila euro di entrate per la Bucalossi che, con il ritorno dell'imposta sugli immobili, potranno essere utilizzati per la manutenzione stradale.
Ma è solo una goccia nella tempesta della crisi.
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