TERAMO
La telefonata dal finto avvocato: sette tentativi di truffa agli anziani in poche ore
Diverse segnalazioni ai carabinieri nel fine settimana appena trascorso: il sedicente legale chiede soldi per liberi figli o nipoti dopo gravi incidenti stradali
TERAMO. Sette tentativi di truffa agli anziani in poche ore tra Teramo e Campli. Le modalità sono state sempre le stesse: finti o sedicenti avvocati che chiedono cauzioni per liberare figli o nipoti asseritamente incorsi in incidenti stradali gravi che hanno provocato vittime.
Nel capoluogo di provincia, una 84enne contattata telefonicamente da un sedicente avvocato, che le chiedeva di parlare con suo marito. La donna insospettita, in quanto vedova da tre anni, chiudeva la conversazione memore di quanto aveva ascoltato in Chiesa, al termine della messa, dai Carabinieri che avevano parlato di truffe in danno degli anziani;
un 73enne veniva contattato telefonicamente da interlocutore che, qualificandosi come avvocato, lo informava di un grave incidente stradale che vedeva coinvolto il figlio. L’anziano, insospettito, riferiva che la circostanza non era veritiera. Il delinquente insisteva che sarebbe stato contattato dai carabinieri. La telefonata terminava solo dopo che l’anziano comunicava che sarebbe stato egli stesso a chiamare i Carabinieri, che lo avevano messo in guardia su tali tentativi di raggiri; una 70enne veniva contattata telefonicamente da persona sconosciuta che le chiedeva di parlare con la figlia o persona giovane per riferire di una situazione delicata di cui lei non poteva essere portata a conoscenza. La stessa, che aveva partecipato agli incontri con i carabinieri in Chiesa, prima di troncare la conversazione, riferiva che sarebbe stata lei a chiamare i Carabinieri; un 67enne veniva contattato da un anonimo interlocutore il quale gli riferiva di essere l’avvocato Rossi e di essere stato delegato dai carabinieri a riferirgli una cosa grave. L’uomo non credendo affatto alle parole del sedicente avvocato, memore di quanto aveva appreso dai Carabinieri in occasione di una riunione di condominio, chiudeva la conversazione; una 22enne rispondeva al telefono di casa ad un anonimo interlocutore che le chiedeva se fosse la moglie di tale Angelo. Alla risposta della giovane che lo informava di essere la figlia, l’interlocutore, riferendo che stava facendo solo degli accertamenti, chiudeva subito la conversazione.
A Campli un 70enne veniva contattato da un uomo che, qualificandosi maresciallo dei carabinieri, lo informava che suo figlio Massimo aveva investito una persona sulle strisce pedonali. L’uomo che non ha figli maschi e che aveva ascoltato i carabinieri in Chiesa, chiudeva la conversazione, avertendo subito sua figlia; una 70enne veniva contattata telefonicamente da uno sconosciuto che le riferiva che suo figlio, autore di un incidente stradale, era stato arrestato e da lì a poco sarebbe stata contattata da un avvocato. La donna insospettita, poiché aveva ben chiare le parole che le avevano riferito i Carabinieri in Chiesa, chiudeva subito la conversazione informando della telefonata il figlio.
A livello repressivo i Carabinieri stanno acquisendo nel territorio elementi utili al fine di individuare i truffatori che hanno contattato i citati anziani.