Lavori notturni rumorosi: nasce comitato di protesta 

I residenti: «Chiediamo che vengano svolti al chiuso per tutelare la nostra salute Inoltre via Messina deve tornare a senso unico, pericoloso il transito dei camion»

GIULIANOVA. Creare un capannone nel quale si possano svolgere i lavori per la riqualificazione della stazione ferroviaria di Giulianova, prevedere abbattitori di emissioni sonore e ripristinare il senso unico in via Messina. Sono le richieste avanzate dal comitato di salute pubblica, composto da alcuni residenti nelle abitazioni a ridosso della stazione ferroviaria sul lato est, al sindaco di Giulianova Jwan Costantini, alla polizia municipale, all’Arta Abruzzo, alla Polfer di Giulianova e a Rete Ferroviaria italiana. Attualmente, infatti, sono ancora in corso i lavori di allargamento e innalzamento del marciapiede, la riqualificazione del sottopasso e altri interventi per riqualificare la stazione di Giulianova, e su questo cantiere il comitato di salute pubblica evidenzia alcune criticità.
«Premesso che i lavori è giusto che si facciano», si legge nella nota del comitato, «è anche giusto che vengano tutelati i residenti della zona, costretti a sopportare camion che vanno e vengono dalle 11 di sera fino alle cinque del mattino. Prima di tutto proponiamo che i lavori per la sistemazione dello scalo ferroviario siano svolti in luoghi chiusi, anche con la creazione di un capannone atto a impedire le emissioni sonore e l’irrespirabilità dell’aria (a causa della polvere e dei carburanti che vengono utilizzati dai macchinari e dai generatori di corrente), oltre a dotare la zona interessata di abbattitori di emissioni sonore come previsto dall’ordinanza sindacale del 6 giugno 2023. In mancanza di quanto esposto, il comitato agirà in via legale nei confronti dei responsabili».
Inoltre il comitato chiede anche il ripristino del senso univo in via Messina, la strada di accesso al cancello sul lato est della stazione ferroviaria. «Nel 1982 è stato istituito il senso unico con direzione di marcia ovest-est, in quanto la larghezza della via, dall’incrocio con via Trieste fino all’intersezione con via Bolzano, è di soli 4 metri e 60 centimetri», aggiunge la nota del comitato, «da alcuni anni, invece, è comparso improvvisamente prima un doppio senso di marcia con divieto a mezzi pesanti e, successivamente, la via è stata aperta ai veicoli di ogni genere nei due sensi di marcia. Il codice della strada è chiaro, e dice che il doppio senso di marcia è vietato nelle strade con carreggiata inferiore a 5 metri e 60 centimetri. Al fine di evitare possibili eventi luttuosi, chiediamo dunque il ripristino del senso unico con direzione ovest-est, e un opportuno adeguamento della viabilità su via Bolzano, tenendo conto delle attività commerciali e artigianali esistenti».
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