Le foto di Parolisi cancellate dai siti trans

Lo svela la criminologa Bruzzone, il legale dei Rea fa un esposto per favoreggiamento

TERAMO. Il sospetto prende forma e diventa certezza nelle pagine di una consulenza tecnica firmata dalla criminologa Roberta Bruzzone, consulente della famiglia Rea: qualcuno, appena un mese fa, avrebbe cancellato alcune foto di Salvatore Parolisi da un sito trans. La scoperta è un'accusa dettagliata di favoreggiamento che l'avvocato Mauro Gionni domani consegnerà alla procura di Teramo. Perchè si faccia chiarezza.

«Abbiamo le prove certe», dice il legale della famiglia di Melania Rea, «che qualcuno, usando la password, appena un mese fa è riuscito a cancellare le foto del caporal maggiore da un sito trans. Foto la cui esistenza è stata scoperta dal pool di esperti della Bruzzone e che sono già contenute nella relazione tecnica. Mi chiedo e chiedo chi, a distanza di così tanto tempo e con un processo in corso, possa aver interesse a cancellare quelle foto di cui si è parlato anche in varie trasmissioni televisive. Ma noi abbiamo le prove che c'erano e che sono state cancellate».

La denuncia della parte civile arriva a meno di dieci giorni da un'altra udienza del processo in corso a Parolisi, unico imputato per l'omicidio della moglie Melania. L'aspetto legato ai contatti con i trans è già stato al centro di uno scontro tra procura e difesa: secondo gli accertamenti fatti dai Ros su incarico dei pm teramani il computer di Parolisi avrebbe svelato che il caporal maggiore chattava con alcuni trans usando il nickname "Corpo a corpo". Ma per il consulente della difesa, questo non sarebbe mai avvenuto. Per l'ingeggnere Paolo Reale, che ha lavorato per la famiglia di Chiara Poggi nel delitto di Garlasco, la relazione dei carabinieri del Ros avrebbe sottolineato la difficoltà di copiare il disco fisso dei pc di Parolisi e non avrebbe svelato notizie di eventuali contatti. Secondo il consulente della difesa nessuna traccia, dall'analisi delle memorie alla cronologia dei file, ricondurrebbe a contatti in chat tra il caporal maggiore e i trans. Per Reale le e-mail riferite a transessuali sono state bloccate in quei pc.

E' evidente che alla procura teramana le rivelazioni su presunti contatti con siti trans sono serviti per puntellare ulteriormente l'impianto accusatorio che sostiene il movente passionale, laddove le indagini hanno rivelato un matrimonio ormai in frantumi, finito sotto i colpi di bugie e tradimenti. Non solo quelli con l'amante soldatessa con cui Parolisi comunicava su Facebook con il nome "Vecio alpino", ma anche quelli virtuali con i trans con cui, dicono gli esperti dei Ros, il caporal maggiore chattava con il suo computer portatile. Contatti e messaggi che sarebbero stati cancellati e che, secondo la procura, gli esperti del Ros avrebbero ripescato nella memoria del pc.

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