Lotto zero, tolte le barricate

Il proprietario del terreno sposta i mezzi che hanno bloccato gli scavi dello svincolo del Lotto zero alla Gammarana, ma le ruspe non passano

TERAMO. La "barricata" che ha bloccato gli scavi dello svincolo del Lotto zero alla Gammarana non c'è più. Umberto Ricci, che martedì aveva piazzato due trattori, due auto e un'Ape al confine del proprio campo coltivato a erba medica per impedire il passaggio delle ruspe, ha rimosso la barriera nella tarda mattinata di ieri al termine di una manifestazione di protesta.

Iniziativa alla quale hanno partecipato anche alcuni esponenti del Partito radicale guidati da Orazio Papili. «E' stata una contestazione civile», spiega il cittadino che si oppone all'esproprio del terreno ereditato dal padre, «per evidenziare che il cantiere non è a norma ma che non vogliamo ostacolare i lavori».  Proprio per impedire un ulteriore irrigidimento delle posizioni Ricci, dopo un lungo confronto con poliziotti, vigili urbani, tecnici del Comune e titolari delle imprese appaltatrici dell'opera arrivati sul posto, ha deciso di spostare i mezzi e di lasciare libero accesso a ruspe e camion impegnati negli scavi. 

Secondo il proprietario dell'area, il Comune prima di far ripartire i lavori avrebbe dovuto attendere l'esito del secondo ricorso al Tar contro lo svincolo, presentato dal comitato di quartiere della Gammarana, che si discuterà mercoledì prossimo. «C'è tanto spazio per realizzare l'opera», afferma, «perché vogliono distruggere proprio il mio terreno, uno degli ultimi orti storici dell'Acquaviva?». 

Ricci ha anche ripetuto a vigili urbani e agenti della questura che nell'89 ha subìto l'esproprio da parte del Comune di un'altra area nella stessa zona per far passare il Lotto zero, ma che finora non ha ricevuto l'indennizzo previsto. Il suo campo, nonostante la rimozione della "barricata", anche ieri non è stato toccato dalle ruspe. «Sono andate dall'altra parte», fa notare Ricci, «forse l'impresa non ha più interesse ad andare avanti». 

Il sindaco Maurizio Brucchi, però, stringe i tempi dopo i sei mesi di blocco dell'opera dovuti al primo ricorso al Tar presentato dal comitato di quartiere. «L'impresa ha ricevuto un ordine di servizio», sottolinea il primo cittadino, «e deve lavorare, altrimenti se ne assume le responsabilità». Secondo il sindaco, la protesta di Ricci non può paralizzare il cantiere.

La presenza dei radicali all'Acquaviva ieri mattina per Brucchi rimanda alla protesta di vent'anni fa quando il leader del partito Marco Pannella nella stessa zona s'incatenò alle ruspe del Lotto zero. «Mi sembra un déja vu», conclude, «posso capire chi difende una propria area, ma il coinvolgimento di una forza politica mi preoccupa».

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