Manifesti a lutto per il turismo

Muri tappezzati nella notte, il Comune li fa togliere e denuncia

ROSETO. Centinaia di manifesti a lutto affissi ieri mattina sui muri di Roseto per sottolineare la morte del turismo locale. Un'iniziativa anonima che ha fatto infuriare il municipio, tanto che già nella stessa mattinata di ieri una squadra di addetti è stata inviata a staccarli. L'amministrazione comunale ha provveduto contemporaneamente a sporgere denuncia contro ignoti per l'accaduto.

IL FATTO. Dal Comune fanno sapere che gli autori delle affissioni selvagge potrebbero essere stati filmati dalle telecamere che controllano alcuni luoghi pubblici di Roseto. Inoltre, sempre da fonti ufficiali, si è saputo che i carabinieri hanno acquisito «materiale diffuso sui social-network che plaudivano all'iniziativa», si legge in una nota del Comune, «e che potrebbero far risalire agli anonimi autori del gesto, tanto stupido quanto dannoso sia all'immagine di Roseto sia alle casse comunali, visto il dispendio di risorse occorrente per pulire le zone imbrattate». «Ai manifesti anonimi, affissi violando la legge, rispondiamo denunciando l'accaduto alle forze dell'ordine», è il commento dell'assessore al turismo Antonio Porrini, «al concetto di turismo morto a Roseto, invece, rispondono i numeri.

Roseto, anche per il 2010, ha numeri in crescita, come risulta da mie fonti sondate in questi giorni. Attendiamo l'ufficialità dei dati, ma posso anticipare questo trend. Trascurando la scorsa estate, che è quella del terremoto in cui le strutture erano tutte esaurite a causa della tragedia, i numeri ufficiali dicono che il turismo a Roseto degli Abruzzi è cresciuto negli anni 2006, 2007 e 2008. Quelli che parlano di turismo morto sono quindi ignoranti oltre che anonimi. Non voglio attaccare nessuno perché gli inquirenti stanno indagando, però mi sento di dire che se a Roseto il turismo è vivo e vegeto e cresce, purtroppo certe forze politiche sembrano così a corto di argomenti e modalità democratiche da sembrare morte».

GLI ALBERGATORI. In merito all'accaduto ha voluto esprimere il proprio rammarico anche il presidente dell'associazione albergatori rosetani Michele Servi. «Le affissioni anonime e selvagge sono un atto ignobile che deturpa la nostra Roseto», dice, «facendo per di più leva su una bugia e cioè che il turismo sia morto. Il turismo a Roseto esiste e cresce e urlare in modo illegale il contrario non cambierà certo le cose. Gli operatori turistici rosetani auspicano di certo un confronto finalizzato alla continua crescita e al miglioramento, ma per fare questo c'è bisogno di gente seria, documentata e competente, non di anonimi insultatori gratuiti».

IL SINDACO. Anche il sindaco Franco Di Bonaventura interviene: ««siamo stati oggetto più volte di lodi e analisi per aver iniziato 10 anni fa una puntuale, articolata e progressiva forma di destagionalizzazione. Tutte le verità dicono che il turismo è vivo e cresce, mentre qualcuno anonimo e forse in debito di ossigeno ritiene di dover urlare in modo illegale le proprie bugie con affissioni selvagge, per imporre in modo antidemocratico il proprio punto di vista. Invitiamo gli anonimi e gli incivili a uscire allo scoperto, dibattendo civilmente e, soprattutto, portando argomenti oggettivi e numeri».

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