Marconi presidente della Caripe
L'avvocato teramano alla guida del cda della banca pescarese
TERAMO. Guglielmo Marconi è il nuovo presidente della Caripe. Tonino Di Berardino esce di scena, e con lui lasciano il posto nel consiglio d'amministrazione della Cassa di Risparmio pescarese molti altri componenti del cda. E' una rivoluzione quella che ieri sera si è consumata al termine dell'assemblea dei soci e del consiglio d'amministrazione. L'avvocato Lino Nisii, presidente Tercas, ha accelerato i tempi dopo che il 31 dicembre la banca di corso San Giorgio ha rilevato il 95 per cento del pacchetto azionario Caripe dal Banco Popolare per 228 milioni di euro.
Il cambiamento al vertice della Cassa pescarese è radicale. Vanno via anche altri personaggi storici del cda, come Aurelio Giammorretti e Giuseppe Pedrizzi. Ed entrano nomi nuovi e di peso che danno alla governance della banca di corso Vittorio una connotazione prevalentemente teramana senza però svilire il legame con il territorio metropolitano Pescara-Chieti.
Alla vice presidenza, infatti, troviamo Mauro Angelucci, imprenditore della Valpescara e soprattutto presidente di Confindustria Abruzzo. Il capoluogo adriatico, inoltre, è ancora ben rappresentato da Andrea Di Properzio, tra i maggiori imprenditori pescaresi. Anche Chieti non sfigura perch‚ nel cda resta l'avvocato Pierluigi Maria Tenaglia, presidente dell'Ordine forense della città di Achille.
CHI SONO I NUOVI. Al presidente Guglielmo Marconi e al vice Angelucci si affiancano nomi di prestigio come l'amministratore delegato Antonio Di Matteo, avezzanese e direttore generale della Tercas, personaggio chiave nell'operazione d'acquisto della Caripe, voluta da Nisii, che ha fatto della Cassa di Risparmio di Teramo il polo bancario più grande d'Abruzzo con ben 163 sportelli. E come i consiglieri entrano Mario Russo, vice presidente della Tercas ed ex direttore a Teramo della Banca d'Italia; Alfredo Rabbi, imprenditore teramano ed ex presidente di Terleasing; Vincenzo Piero Di Felice, consigliere d'amministrazione della Fondazione Tercas; Andrea Di Properzio, Pierluigi Tenaglia e infine Gaetano Marano, in rappresentanza della Fondazione Pescara-Abruzzo.
CHI VA VIA E CHI NO. Oltre a Di Berardino lascia il cda Caripe Giuseppe Pedrizzi. Il vecchio cda era composto da: Di Berardino (presidente), Claudio Gianferri (vice presidente) e dai consiglieri: Mauro Angelucci, Andrea Di Properzio, Pierluigi Maria Tenaglia, Giuseppe Pedrizzi, Aurelio Giammoretti, Roberto Speziotto e Giuseppe Minnini. Infine, come annunciato dal Centro, Pino Mauro, economista e docente universitario alla D'Annunzio, resta presidente del collegio sindacale con gli stessi sindaci effettivi Lorenzo Bonanni e Gaetano Di Gregorio e i sindaci supplenti Ernestina De Medio (subentrata a Roberto Di Francesco) e Vincenzo D'Orazio.
ECCO LA SUPERBANCA. Tercas più Caripe raggiungono ora in Abruzzo una quota di mercato del 17 per cento. Sono al primo posto. Dei 163 sportelli, 124 sono nella nostra regione e la parte rimanente nelle Marche, nel Lazio e in Emilia. I dipendenti diventano 1234: 850 Tercas e 384 Caripe. E la raccolta complessiva sale a oltre 5 miliardi di euro. Immaginiamo per un attimo di non pensare in euro: siamo di fronte a qualcosa come 10mila miliardi di vecchie lire.
Il cambiamento al vertice della Cassa pescarese è radicale. Vanno via anche altri personaggi storici del cda, come Aurelio Giammorretti e Giuseppe Pedrizzi. Ed entrano nomi nuovi e di peso che danno alla governance della banca di corso Vittorio una connotazione prevalentemente teramana senza però svilire il legame con il territorio metropolitano Pescara-Chieti.
Alla vice presidenza, infatti, troviamo Mauro Angelucci, imprenditore della Valpescara e soprattutto presidente di Confindustria Abruzzo. Il capoluogo adriatico, inoltre, è ancora ben rappresentato da Andrea Di Properzio, tra i maggiori imprenditori pescaresi. Anche Chieti non sfigura perch‚ nel cda resta l'avvocato Pierluigi Maria Tenaglia, presidente dell'Ordine forense della città di Achille.
CHI SONO I NUOVI. Al presidente Guglielmo Marconi e al vice Angelucci si affiancano nomi di prestigio come l'amministratore delegato Antonio Di Matteo, avezzanese e direttore generale della Tercas, personaggio chiave nell'operazione d'acquisto della Caripe, voluta da Nisii, che ha fatto della Cassa di Risparmio di Teramo il polo bancario più grande d'Abruzzo con ben 163 sportelli. E come i consiglieri entrano Mario Russo, vice presidente della Tercas ed ex direttore a Teramo della Banca d'Italia; Alfredo Rabbi, imprenditore teramano ed ex presidente di Terleasing; Vincenzo Piero Di Felice, consigliere d'amministrazione della Fondazione Tercas; Andrea Di Properzio, Pierluigi Tenaglia e infine Gaetano Marano, in rappresentanza della Fondazione Pescara-Abruzzo.
CHI VA VIA E CHI NO. Oltre a Di Berardino lascia il cda Caripe Giuseppe Pedrizzi. Il vecchio cda era composto da: Di Berardino (presidente), Claudio Gianferri (vice presidente) e dai consiglieri: Mauro Angelucci, Andrea Di Properzio, Pierluigi Maria Tenaglia, Giuseppe Pedrizzi, Aurelio Giammoretti, Roberto Speziotto e Giuseppe Minnini. Infine, come annunciato dal Centro, Pino Mauro, economista e docente universitario alla D'Annunzio, resta presidente del collegio sindacale con gli stessi sindaci effettivi Lorenzo Bonanni e Gaetano Di Gregorio e i sindaci supplenti Ernestina De Medio (subentrata a Roberto Di Francesco) e Vincenzo D'Orazio.
ECCO LA SUPERBANCA. Tercas più Caripe raggiungono ora in Abruzzo una quota di mercato del 17 per cento. Sono al primo posto. Dei 163 sportelli, 124 sono nella nostra regione e la parte rimanente nelle Marche, nel Lazio e in Emilia. I dipendenti diventano 1234: 850 Tercas e 384 Caripe. E la raccolta complessiva sale a oltre 5 miliardi di euro. Immaginiamo per un attimo di non pensare in euro: siamo di fronte a qualcosa come 10mila miliardi di vecchie lire.
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