Martinsicuro, la Carbotech apre in India e potenzia il sito teramano
L’azienda presenta un progetto con l’area di crisi complessa Vibrata-Tronto. Nuovi macchinari per migliorare la produzione e ridurre le emissioni ambientali
MARTINSICURO. La Carbotech si espande e colonizza l’India. L’impresa innovativa di Martinsicuro, che produce spazzole per motori, è in fase decisamente espansiva. E accanto ai progetti all’estero, potenzia e ammoderna anche lo stabilimento di Martinsicuro. Non a caso è in fase di elaborazione un progetto che sarà presentato nell’ambito di uno dei bando dell’area di crisi complessa Vibrata-Tronto.
«Più dell'80% del nostro fatturato deriva dalle esportazioni», esordisce Lorenzo Dattoli, amministratore delegato della Carbotech, «fra i clienti principali abbiamo Bosch, Brose, Valeo, Johnson. Vendiamo anche in Cina. Abbiamo un altro sito produttivo in Serbia e in progetto c’è un nuovo sito in India. Questo non significa tralasciare la sede di Martinsicuro: con i siti all'estero non apriamo per trasferire, ma per aprire nuovi mercati. Sono siti stand alone (cioè autosufficienti, ndr), se producono utili è bene, ma non intaccano il sito Martinsicuro».
La Carbotech è un’azienda nata nel 1964 che, dopo diverse vicissitudini e passaggi di proprietà, è arrivata nel 2009 all’attuale configurazione e denominazione sociale. «Dopo un percorso di sviluppo dei ricavi, dei margini, di rafforzamento patrimoniale e di efficientamento organizzativo, è riuscita a consolidarsi sino ad essere riconosciuta leader, in Italia, nel suo settore. E da 50 dipendenti del 2009 ora ne contiamo 92», sottolinea Dattoli.
E il progetto presentato nell’alveo dell’area di crisi complessa rientra nella filosofia di gestione dell’industria per cui, operando in un settore altamente competitivo – l’automotive – è vitale la qualità e l’innovazione dei prodotti e dei processi. Nel primo caso per poter essere annoverata come fornitore principale dei principali marchi del settore automotive, nel secondo per competere anche a livello di costi, con gli altri competitor internazionali. «Il progetto intende implementate nuovi macchinari coinvolgendo l’intero ciclo produttivo, dalla trasformazione delle materie prime alla lavorazione del semilavorato, in modo da avere un prodotto competitivo sia per il cliente che per noi. Questi macchinari faranno diminuire i costi di produzione aumentando la produttività e l’aspetto qualitativo. Nello stesso tempo si diminuisce lo scarto che quindi si riduce l'impatto ambientale», spiega l’amministratore delegato. Il progetto vale mezzo milione di euro. E di particolare pregio il fatto che si preveda la diminuzione di emissioni in atmosfera e di scarti, sia nella fase di preparazione della mescola che nella semilavorazione delle spazzole.
«Il progetto che intendiamo sviluppare con i contributi regionali previsti per il sostegno alle imprese nell’area di crisi complessa Val Vibrata-Tronto Piceno», aggiunge Dattoli, «è mirato ad accrescere la nostra forza competitiva, come accade ormai dal 2009, quando l’azienda aveva più di 5 milioni di debiti e ora ha 13 milioni di euro di fatturato. Tutti gli utili li reinvestiamo in azienda, non distribuiamo dividendi. E investiamo costantemente in ricerca e sviluppo, abbiamo realizzato diversi brevetti e abbiamo una collaborazione con l’università dell’Aquila».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Più dell'80% del nostro fatturato deriva dalle esportazioni», esordisce Lorenzo Dattoli, amministratore delegato della Carbotech, «fra i clienti principali abbiamo Bosch, Brose, Valeo, Johnson. Vendiamo anche in Cina. Abbiamo un altro sito produttivo in Serbia e in progetto c’è un nuovo sito in India. Questo non significa tralasciare la sede di Martinsicuro: con i siti all'estero non apriamo per trasferire, ma per aprire nuovi mercati. Sono siti stand alone (cioè autosufficienti, ndr), se producono utili è bene, ma non intaccano il sito Martinsicuro».
La Carbotech è un’azienda nata nel 1964 che, dopo diverse vicissitudini e passaggi di proprietà, è arrivata nel 2009 all’attuale configurazione e denominazione sociale. «Dopo un percorso di sviluppo dei ricavi, dei margini, di rafforzamento patrimoniale e di efficientamento organizzativo, è riuscita a consolidarsi sino ad essere riconosciuta leader, in Italia, nel suo settore. E da 50 dipendenti del 2009 ora ne contiamo 92», sottolinea Dattoli.
E il progetto presentato nell’alveo dell’area di crisi complessa rientra nella filosofia di gestione dell’industria per cui, operando in un settore altamente competitivo – l’automotive – è vitale la qualità e l’innovazione dei prodotti e dei processi. Nel primo caso per poter essere annoverata come fornitore principale dei principali marchi del settore automotive, nel secondo per competere anche a livello di costi, con gli altri competitor internazionali. «Il progetto intende implementate nuovi macchinari coinvolgendo l’intero ciclo produttivo, dalla trasformazione delle materie prime alla lavorazione del semilavorato, in modo da avere un prodotto competitivo sia per il cliente che per noi. Questi macchinari faranno diminuire i costi di produzione aumentando la produttività e l’aspetto qualitativo. Nello stesso tempo si diminuisce lo scarto che quindi si riduce l'impatto ambientale», spiega l’amministratore delegato. Il progetto vale mezzo milione di euro. E di particolare pregio il fatto che si preveda la diminuzione di emissioni in atmosfera e di scarti, sia nella fase di preparazione della mescola che nella semilavorazione delle spazzole.
«Il progetto che intendiamo sviluppare con i contributi regionali previsti per il sostegno alle imprese nell’area di crisi complessa Val Vibrata-Tronto Piceno», aggiunge Dattoli, «è mirato ad accrescere la nostra forza competitiva, come accade ormai dal 2009, quando l’azienda aveva più di 5 milioni di debiti e ora ha 13 milioni di euro di fatturato. Tutti gli utili li reinvestiamo in azienda, non distribuiamo dividendi. E investiamo costantemente in ricerca e sviluppo, abbiamo realizzato diversi brevetti e abbiamo una collaborazione con l’università dell’Aquila».
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