Melania, decisi nuovi test sui Dna
I Ris al lavoro sulle tracce genetiche di estranei trovate sotto le unghie
TERAMO. La Procura di Teramo chiede ai carabinieri del Ris di fugare ogni dubbio sui profili genetici trovati sulle unghie di Melania Rea, la donna assassinata il 18 aprile nel bosco di Ripe di Civitella. Si tratta di Dna sia maschili che femminili non riconducibili a quello del marito Salvatore Parolisi, il caporal maggiore dell'esercito da luglio in carcere con l'accusa di averla uccisa.
I pm teramani intendono smontare un elemento ritenuto importante dalla difesa di Parolisi, che da mesi chiede accertamenti anche su questi profili genetici. Così hanno chiesto ai Ris di Roma di approfondire l'esame dei misteriosi Dna, che in realtà potrebbero non avere nulla a che fare con il delitto. La Procura di Teramo ha preparato il campo al lavoro dei Ris su queste tracce, facendo prelevare il Dna a trenta donne che Melania ha incontrato nei giorni precedenti alla morte e nella mattina del 18 aprile, il giorno dell'omicidio. L'obiettivo degli inquirenti è provare che si tratta di Dna di persone che la donna ha incontrato in normali situazioni quotidiane e non di una persona estranea che l'avrebbe uccisa. Più difficile la questione legata al Dna maschile.
Sembra, infatti, che la quantità di Dna maschile trovato sul corpo, mescolato a quello della vittima, non consenta di ricostruire il profilo genetico completo. Ma sembra sufficiente per effettuare delle comparazioni e giungere ad una compatibilità. Così gli investigatori hanno fatto prelevare campioni di Dna anche a uomini incontrati da Melania la mattina del 18 aprile. Tali accertamenti richiedono qualche giorno di tempo al Ris e faranno slittare la chiusura dell'inchiesta, ma la Procura li ritiene importanti per togliere armi alla difesa.
I pm teramani intendono smontare un elemento ritenuto importante dalla difesa di Parolisi, che da mesi chiede accertamenti anche su questi profili genetici. Così hanno chiesto ai Ris di Roma di approfondire l'esame dei misteriosi Dna, che in realtà potrebbero non avere nulla a che fare con il delitto. La Procura di Teramo ha preparato il campo al lavoro dei Ris su queste tracce, facendo prelevare il Dna a trenta donne che Melania ha incontrato nei giorni precedenti alla morte e nella mattina del 18 aprile, il giorno dell'omicidio. L'obiettivo degli inquirenti è provare che si tratta di Dna di persone che la donna ha incontrato in normali situazioni quotidiane e non di una persona estranea che l'avrebbe uccisa. Più difficile la questione legata al Dna maschile.
Sembra, infatti, che la quantità di Dna maschile trovato sul corpo, mescolato a quello della vittima, non consenta di ricostruire il profilo genetico completo. Ma sembra sufficiente per effettuare delle comparazioni e giungere ad una compatibilità. Così gli investigatori hanno fatto prelevare campioni di Dna anche a uomini incontrati da Melania la mattina del 18 aprile. Tali accertamenti richiedono qualche giorno di tempo al Ris e faranno slittare la chiusura dell'inchiesta, ma la Procura li ritiene importanti per togliere armi alla difesa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA