Melania, i super periti sulla scena del delitto
Sopralluogo blindato a Ripe e Colle San Marco, nessuna attività viene verbalizzata
CIVITELLA DEL TRONTO. I periti nominati dal giudice Marina Tommolini per diradare le ombre sul delitto di Melania Rea erano curiosi di vedere i luoghi teatro di uno dei casi cronaca più eclatanti degli ultimi anni. Così, nel primo pomeriggio di ieri, hanno eseguito un sopralluogo prima nel bosco delle Casermette a Ripe di Civitella e poi a Colle San Marco di Ascoli. Il sopralluogo - al quale hanno partecipato come spettatori Valter Biscotti e Mauro Gionni, ovvero uno degli avvocati che difendono l'unico imputato Salvatore Parolisi e il legale della famiglia Rea, insieme ad alcuni loro collaboratori e consulenti di parte - potrebbe non avere alcun valore ai fini processuali. Almeno, così si deduce dal fatto che nessuna attività è stata svolta né tantomeno verbalizzata.
L'unica attività andata al di là del semplice colpo d'occhio è stata compiuta dai consulenti dell'avvocato Gionni, che sono andati dalle altalene al ristorante di Colle San Marco, cronometro alla mano, per avere conferma che quella distanza si copre in molto meno tempo di quanto ha detto Parolisi agli inquirenti. Essendo pugliesi, non erano mai stati sul posto. L'impressione è che la "passeggiata" sia servita ai piemontesi Gianluca Bruno e Sara Gino (rispettivamente medico legale e genetista), i superconsulenti nominati dal gup, semplicemente a farsi un'idea dello scenario nel quale è maturato il delitto del 18 aprile 2011. Un'idea della natura dei luoghi e della distanza esistente tra Colle San Marco (il luogo nel quale Parolisi sostiene che sparì la moglie) e il bosco delle Casermette (il luogo nel quale Melania venne accoltellata a morte e ritrovata due giorni dopo). Bruno e Gino devono rispondere essenzialmente a due quesiti: qual è stata, con la minor approssimazione possibile, l'ora della morte di Melania Rea; e se la presenza di Dna del marito Salvatore Parolisi nella bocca della donna significa che l'uomo era con lei pochi minuti prima del decesso.
Se avessero voluto effettuare un sopralluogo mirato sarebbero dovuti andare a Ripe il 18 aprile, cioè nelle stesse condizioni climatiche e di soleggiamento del giorno del delitto. In realtà quelli che al momento sono i due periti del giudice - un terzo, l'entomologo Stefano Vanin, dev'essere ancora nominato ufficialmente e dovrà esaminare le larve presenti sul cadavere di Melania per contribuire a chiarire l'ora della morte - ieri sono venuti a Teramo soprattutto per parlare con il giudice Tommolini e per prendere una copia del video dell'autopsia e altri materiali esaminati dai Ris. I super periti irromperanno come protagonisti sulla scena del processo il 13 luglio, in occasione dell'udienza già fissata dal gup nella quale è prevista la loro audizione nel contraddittorio delle parti. Nel frattempo, entro il 30 giugno, il duo Bruno-Gino dovrà riconsegnare la relazione con le risposte ai quesiti posti dal giudice. (d.v.)
L'unica attività andata al di là del semplice colpo d'occhio è stata compiuta dai consulenti dell'avvocato Gionni, che sono andati dalle altalene al ristorante di Colle San Marco, cronometro alla mano, per avere conferma che quella distanza si copre in molto meno tempo di quanto ha detto Parolisi agli inquirenti. Essendo pugliesi, non erano mai stati sul posto. L'impressione è che la "passeggiata" sia servita ai piemontesi Gianluca Bruno e Sara Gino (rispettivamente medico legale e genetista), i superconsulenti nominati dal gup, semplicemente a farsi un'idea dello scenario nel quale è maturato il delitto del 18 aprile 2011. Un'idea della natura dei luoghi e della distanza esistente tra Colle San Marco (il luogo nel quale Parolisi sostiene che sparì la moglie) e il bosco delle Casermette (il luogo nel quale Melania venne accoltellata a morte e ritrovata due giorni dopo). Bruno e Gino devono rispondere essenzialmente a due quesiti: qual è stata, con la minor approssimazione possibile, l'ora della morte di Melania Rea; e se la presenza di Dna del marito Salvatore Parolisi nella bocca della donna significa che l'uomo era con lei pochi minuti prima del decesso.
Se avessero voluto effettuare un sopralluogo mirato sarebbero dovuti andare a Ripe il 18 aprile, cioè nelle stesse condizioni climatiche e di soleggiamento del giorno del delitto. In realtà quelli che al momento sono i due periti del giudice - un terzo, l'entomologo Stefano Vanin, dev'essere ancora nominato ufficialmente e dovrà esaminare le larve presenti sul cadavere di Melania per contribuire a chiarire l'ora della morte - ieri sono venuti a Teramo soprattutto per parlare con il giudice Tommolini e per prendere una copia del video dell'autopsia e altri materiali esaminati dai Ris. I super periti irromperanno come protagonisti sulla scena del processo il 13 luglio, in occasione dell'udienza già fissata dal gup nella quale è prevista la loro audizione nel contraddittorio delle parti. Nel frattempo, entro il 30 giugno, il duo Bruno-Gino dovrà riconsegnare la relazione con le risposte ai quesiti posti dal giudice. (d.v.)
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