Melania, il gup di Teramo dice sì a ParolisiIl caporale sarà processato col rito abbreviato
L'udienza a Teramo: il giudice Marina Tommolini accoglie la richiesta di rito abbreviato e di nuova perizia sull'ora della morte di Melania avanzata dalla difesa del caporalmaggiore
TERAMO. Salvatore Parolisi sarà processato con rito abbreviato. Il gup di Teramo Marina Tommolini ha accettato la richiesta della difesa del militare accusato dell'omicidio della moglie Melania Rea. La decisione è arrivata dopo un'udienza lampo, durata poco più di un'ora e mezzo. Il caporal maggiore dell'esercito è in carcere dal 20 luglio 2011 con l'accusa di aver ucciso il 18 aprile 2011 con 35 coltellate la moglie Melania Rea, il cui corpo fu trovato due giorni dopo nel boschetto di Ripe di Civitella del Tronto. Oltre ad accogliere il rito abbreviato il giudice teramano ha dato il via libera per una nuova perizia sull'ora della morte di Melania. Il gup ha fissato per il 30 marzo l'udienza in cui darà l'incarico ai periti Gianluca Bruno (medico legale) e Sara Gino (genetista), entrambi di Torino.
LA FAMIGLIA REA: È UN VIGLIACCO E UN ASSASSINO. "Salvatore è un vigliacco, non ha avuto né il coraggio di guardarmi in faccia né di parlare": così Salvatore Rea ha commentato quanto accaduto in aula. "Ormai per me è finito", ha aggiunto, "in tutto il tempo che è stato qui dentro era seduto dandoci le spalle e non ha avuto il coraggio di girarsi. E' un vigliacco". L'avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha detto: "Rispettiamo la decisione del Gup, ma non la condividiamo assolutamente". "È Salvatore l'unico assassino di mia sorella", ha detto senza esitazione il fratello, Michele Rea, uscendo dall'aula. "Dopo aver letto tutte le carte processuali e per quello che ha fatto dopo il delitto, non ho alcun dubbio e il suo comportamento odierno lo conferma". L'avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha detto: "Rispettiamo la decisione del Gup, ma non la condividiamo assolutamente".
LA DIFESA: NO COMMENT. I legali di Parolisi non hanno rilasciato dichiarazioni uscendo dall'aula, mentre il procuratore capo, Gabriele Ferretti - presente con il Pm Greta Aloisi e Davide Rosati - si è limitato a dire che "il gup ha rivolto un invito a smitizzare la vicenda".
L'ARRIVO DI PAROLISI IN TRIBUNALE. Il caporalmaggiore dell'esercito è arrivato in tribunale poco prima delle 11.00, accolto dalle urla "mostro, mostro" del centinaio di curiosi presenti. In realtà Parolisi non ha sentito le urla perché la polizia ha messo in atto un depistaggio. Il cellulare della polizia penitenziaria ha distolto l'attenzione dei presenti seguendo il normale percorso di accesso al tribunale di Teramo. In realtà il mezzo era vuoto mentre il caporale veniva fatto entrare da un ingresso secondario.
LO SCONTRO TRA DIFESA E ACCUSA. Alle 11.30 è cominciata la battaglia legale. La difesa di Parolisi ha chiesto che si procedesse con rito abbreviato subordinando la scelta a una nuova perizia sulla morte di Melania. I legali della difesa e il pm hanno invece chiesto che il militare sia giudicato con rito immediato.
PAROLISI NON PARLA. Al termine dell'udienza il giudice Tommolini ha chiesto a Salvatore Parolisi se volesse prendere la parola. Il militare ha deciso di non intervenire e ha risposto con un secco "no" alla proposta del gup.
IL GUP: RITO ABBREVIATO. Intorno alle 13.15 è arrivata la decisione del gup: sì alle richieste della difesa, quindi processo con rito abbreviato e nuova perizia sull'ora della morte. Grazie a questa decisione, in caso di condanna il caporale beneficerebbe di uno sconto di pena di un terzo.
LA NUOVA PERIZIA. Il gup di ha anche fissato al 30 marzo l'udienza per il conferimento degli incarichi ai periti Gianluca Bruno (medico legale) e Sara Gino (genetista), entrambi di Torino. Nella stessa udienza saranno ascoltati tre testimoni indicati dalla difesa: il conduttore del cane molecolare (già definito inaffidabile dalla Procura), un ragazzo che ha dichiarato di aver visto un uomo vestito di scuro sul pianoro di Colle San Marco (Ascoli Piceno), ma che non ha saputo specificare l'ora, indicando un arco di tempo dalle 10 alle 17, e una vedetta del battaglione di Chieti, in servizio vicino al poligono di Ripe di Civitella del Tronto che non avrebbe visto l'auto di Parolisi transitare nella zona. Dopo le deposizioni, la Procura e le parti civili potranno chiedere prove contrarie e formulare quesiti. "Il processo", ha affermato il legale dei Rea, Mauro Gionni, "è di fatto già cominciato".
LA FAMIGLIA REA: È UN VIGLIACCO E UN ASSASSINO. "Salvatore è un vigliacco, non ha avuto né il coraggio di guardarmi in faccia né di parlare": così Salvatore Rea ha commentato quanto accaduto in aula. "Ormai per me è finito", ha aggiunto, "in tutto il tempo che è stato qui dentro era seduto dandoci le spalle e non ha avuto il coraggio di girarsi. E' un vigliacco". L'avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha detto: "Rispettiamo la decisione del Gup, ma non la condividiamo assolutamente". "È Salvatore l'unico assassino di mia sorella", ha detto senza esitazione il fratello, Michele Rea, uscendo dall'aula. "Dopo aver letto tutte le carte processuali e per quello che ha fatto dopo il delitto, non ho alcun dubbio e il suo comportamento odierno lo conferma". L'avvocato dei Rea, Mauro Gionni, ha detto: "Rispettiamo la decisione del Gup, ma non la condividiamo assolutamente".
LA DIFESA: NO COMMENT. I legali di Parolisi non hanno rilasciato dichiarazioni uscendo dall'aula, mentre il procuratore capo, Gabriele Ferretti - presente con il Pm Greta Aloisi e Davide Rosati - si è limitato a dire che "il gup ha rivolto un invito a smitizzare la vicenda".
L'ARRIVO DI PAROLISI IN TRIBUNALE. Il caporalmaggiore dell'esercito è arrivato in tribunale poco prima delle 11.00, accolto dalle urla "mostro, mostro" del centinaio di curiosi presenti. In realtà Parolisi non ha sentito le urla perché la polizia ha messo in atto un depistaggio. Il cellulare della polizia penitenziaria ha distolto l'attenzione dei presenti seguendo il normale percorso di accesso al tribunale di Teramo. In realtà il mezzo era vuoto mentre il caporale veniva fatto entrare da un ingresso secondario.
LO SCONTRO TRA DIFESA E ACCUSA. Alle 11.30 è cominciata la battaglia legale. La difesa di Parolisi ha chiesto che si procedesse con rito abbreviato subordinando la scelta a una nuova perizia sulla morte di Melania. I legali della difesa e il pm hanno invece chiesto che il militare sia giudicato con rito immediato.
PAROLISI NON PARLA. Al termine dell'udienza il giudice Tommolini ha chiesto a Salvatore Parolisi se volesse prendere la parola. Il militare ha deciso di non intervenire e ha risposto con un secco "no" alla proposta del gup.
IL GUP: RITO ABBREVIATO. Intorno alle 13.15 è arrivata la decisione del gup: sì alle richieste della difesa, quindi processo con rito abbreviato e nuova perizia sull'ora della morte. Grazie a questa decisione, in caso di condanna il caporale beneficerebbe di uno sconto di pena di un terzo.
LA NUOVA PERIZIA. Il gup di ha anche fissato al 30 marzo l'udienza per il conferimento degli incarichi ai periti Gianluca Bruno (medico legale) e Sara Gino (genetista), entrambi di Torino. Nella stessa udienza saranno ascoltati tre testimoni indicati dalla difesa: il conduttore del cane molecolare (già definito inaffidabile dalla Procura), un ragazzo che ha dichiarato di aver visto un uomo vestito di scuro sul pianoro di Colle San Marco (Ascoli Piceno), ma che non ha saputo specificare l'ora, indicando un arco di tempo dalle 10 alle 17, e una vedetta del battaglione di Chieti, in servizio vicino al poligono di Ripe di Civitella del Tronto che non avrebbe visto l'auto di Parolisi transitare nella zona. Dopo le deposizioni, la Procura e le parti civili potranno chiedere prove contrarie e formulare quesiti. "Il processo", ha affermato il legale dei Rea, Mauro Gionni, "è di fatto già cominciato".
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