Melania, svelato il giallo del Dna sugli slip

I Ris: il Dna sugli slip è della vicina di casa, quello sotto l'unghia è dell'estetista della vittima. Per la procura questi accertamenti finali escludono l’esistenza di un complice di Parolisi

TERAMO. Svelato il giallo del Dna su slip e unghia di Melania Rea. Alla vigilia della chiusura delle indagini preliminari la procura mette insieme altre certezze per chiedere il giudizio immediato di Salvatore Parolisi, accusato di aver ucciso la moglie con 32 coltellate. Per il Ris le tracce di dna maschile e femminile trovate sull'indumento intimo appartengono alla vicina di casa di Folignano e al figlio di quest'ultima. La sera prima del delitto, infatti, Melania e Salvatore erano stati a cena proprio dai vicini e la donna aveva tenuto in braccio il bambino. E' stato accertato, inoltre, che la traccia di Dna femminile trovata sotto l'unghia dell'anulare di Melania è dell'estetista di Somma Vesuviana dalla quale la donna si era recata poco prima dell'omicidio.

Gli accertamenti fatti dai carabinieri del raggruppamento investigazioni scientifiche sono già sul tavolo dei magistrati teramani Greta Aloisi e Davide Rosati e si aggiungono a tutti quelli già consegnati sul Dna. In questi mesi, infatti, gli investigatori hanno prelevato campioni di Dna a decine di persone che nei giorni precedenti il delitto hanno avuto a che fare con la giovane mamma. Un lavoro complesso e certosino fatto perchè solo in questo modo il Dna estraneo alla vittima trovato sul suo corpo può essere comparato e attribuito a qualcuno. L'obiettivo è puntellare il quadro indiziario in attesa di trovare la prova regina. Che per ora non c' è.

Per farlo i pm seguono ogni strada. A cominciare dalla compararazione delle tracce del Dna femminile trovato sul corpo e sotto l'unghia della vittima con quello delle donne incontrate negli ultimi giorni di vita. Questo per escludere che quel profilo genetico appartenga ad un estranea, a qualcuno che Melania non aveva mai incontrato e che quel 18 aprile - come sostiene da sempre la difesa del marito Salvatore Parolisi accusato dell omicidio - poteva essere nel bosco delle Casermette. Per questo nelle scorse settimane gli investigatori, proprio su delega dei magistrati Rosati e Aloisi, hanno prelevato campioni di profili genetici alle donne incontrate dalla vittima la mattina del 18 aprile e nei giorni precedenti: dalle cassiere dei supermercati alle infermiere degli studi medici in cui la donna entrò quel giorno fino alle amiche incontrate ad Ascoli e Folignano.

Intanto nelle prossime ore dovrebbe rientrare la perizia disposta di recente sul pc di Ludovica, la soldatessa amante di Parolisi. Nei giorni scorsi, infatti, i magistrati teramani hanno sequestrato il computer dell'ex allieva nella stanza della caserma romana in cui la soldatessa è stata trasferita e hanno fatto prelevare anche alcune lettere scritte alla donna da quando il caporal maggiore è rinchiuso nel carcere di Castrogno. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri nella stanza occupata dalla soldatessa nella caserma romana in cui è stata trasferita. I primi accertamenti avrebbero evidenziato la presenza di file ritenuti interessanti dagli stessi inquirenti: si tratterebbe, in particolare, di messaggi che non sarebbero stati mai consegnati.

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