NERETO FEMMINICIDIO/ L'AUTOPSIA
Mihaela uccisa dalla coltellata al cuore
Il primo colpo è stato deviato dalle costole, il secondo ha reciso l’arteria: nessun segno di difesa sul corpo della vittima
NERETO. Il primo fendente deviato dalle costole, il secondo, quello mortale vicino al cuore, ha reciso un’arteria coronaria: è nei primi risultati dell’autopsia che prende forma la dinamica di un omicidio. Quello di Mihaela Roua, 32 anni, mamma di una bimba di sei, uccisa dal 36enne compagno Cristian Daravoinea. Tutto in un attimo con la vittima che non ha avuto nemmeno il tempo di difendersi da una morte sopraggiunta in poco tempo. La cronaca dell’ennesimo femminicidio in questa Italia che continua a contare donne uccise si srotola nei primi atti di un’inchiesta giudiziaria. Come è un’autopsia.
L’esame è stato eseguito ieri dall’anatomopatologo dell’università di Foggia Luigi Cipolloni, uno dei consulenti della Procura di Roma nel caso Cucchi. I risultati di tutta la consulenza saranno consegnati tra novanta giorni e diventeranno parte sostanziale del fascicolo del pm Davide Rosati. Insieme alla confessione dell’uomo fatta sia subito dopo il fermo e sia venerdì in carcere durante l’udienza di convalida.
In un sofferto confronto con il gip Roberto Veneziano il 36enne romeno (assistito dall’avvocato Forenzo Pavone), ha raccontato quello che è successo: il litigio scoppiato in cucina, le coltellate con l’arma presa al volo sul tavolo, i fendenti, il suo tentativo di uccidersi e poi la corsa in auto, il nuovo tentativo di suicidarsi buttandosi in mare, l’arrivo dei carabinieri che lo hanno rintracciato seguendo il Gps sistemato sulla vettura. «Un racconto molto sofferto», dice il legale. Che una cosa tiene a sottolineare: «Allo stato attuale dei fatti tendo ad escludere il movente della gelosia. Il mio assistito ha raccontato che avevano affrontato il tema della separazione che ormai era una decisione presa e per questo dico che non si può parlare di gelosia».
La donna aveva deciso di lasciare il compagno e aveva parlato con un avvocato per capire quali procedure seguire. Tra le ipotesi circolate, ma che allo stato attuale il difensore smentisce, quella che il violento litigio di mercoledì sia scoppiato per la gestione dell’abitazione, l’appartamento comprato da poco con un mutuo. Ieri, a conclusione dell’autopsia, il pm ha dato il nulla osta per la sepoltura concedendo anche il nulla osta per un eventuale rientro della salma in Romania. È probabile che i funerali si svolgeranno tra domani e martedì. Non si sa ancora se a Corropoli o a Nereto dove la donna risulta residente dal 25 settembre, molto probabilmente da quando insieme al compagno e alla loro bambina era andata a vivere nell’appartamento acquistato qualche mese prima.
Nei prossimi giorni è atteso anche l’arrivo dei genitori di Mihaela che vivono in Romania. In Val Vibrata abita un’altra figlia, la sorella di Mihaela, a cui per ora è stata affidata la bambina in attesa dei prossimi pronunciamenti che dovranno essere adottati dal tribunale dei minori.
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