Morte misteriosa nel carcere di Teramo

Detenuto di Giulianova si accascia in cella a Castrogno: inutili i soccorsi. L'uomo era detenuto nella sezione tossicodipendenti ed era sotto sorveglianza. La procura dispone l'autopsia

TERAMO. E' morto in una cella del carcere di Castrogno dove era detenuto per reati di droga. E.P., 40 anni di Giulianova, si è improvvisamente accasciato a terra nel tardo pomeriggio di ieri. Inutili i soccorsi dei medici. La procura vuole vederci chiaro e per questo ha disposto l'autopsia per accertare le cause dell'ennesima tragedia nelle celle del carcere teramano. L'uomo era detenuto nella sezione tossicodipendenti e da qualche tempo era sotto stretta sorveglianza.

Gli agenti di polizia penitenaziaria, infatti, in passato lo avevano scoperto mentre respirava il gas del fornellino della cella. Molto probabilmente non per suicidarsi, ma per fronteggiare crisi d'astinenza legate proprio alla sua condizione di tossicodipendenza. Per questo, proprio da qualche giorno, il fornellino gli era stato tolto.

Il fatto è avvenuto intorno alle 19 di ieri. A quell'ora, secondo la testimonianza di alcuni detenuti che si trovano nella cella di fronte a quella in cui si trovava E.P., l'uomo stava camminando quando improvvisamente è caduto a terra. Il primo a soccorrerlo è stato il compagno di cella che ha ha chiesto aiuto. L'uomo è morto durante il trasporto in ospedale. Il pm di turno Stefano Giovagnoni ha disposto l'autopsia.

E sul caso interviene il sindacato Sappe. «Il carcere di Castrogno», dice Giuseppe Pallini del Sappe, «ospita 430 detenuti a fronte di una capienza prevista per duecento. Gli agenti sono pochi: i turni sono raddoppiati e per garantire il servizio molte volte saltano turni di riposo e ferie». (d.p.)

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