Muore in moto mentre torna dal lavoro
Selva Piana, auto invade la sua corsia e lo travolge. È la 22ª vittima dell’anno
TERAMO. Tornava a casa dopo l’ultimo viaggio della sua dura settimana da camionista. Ma Sandro Di Furio, 43 anni, di Bellante, non rivedrà più la compagna, i parenti e gli amici. L’uomo è morto ieri notte in ospedale per le conseguenze di un incidente di cui non ha colpe.
Lo schianto. Erano le 21 di venerdì. Di Furio era alla guida di uno scooter Gilera Runner e, lasciato il camion nel deposito della ditta per cui lavorava, a Mosciano Stazione, percorreva la statale 80 in direzione di Bellante. A un paio di chilometri da casa, all’altezza dell’abitato di Selva Piana, è stato travolto da un Suv Bmw X5 guidato da B.S., aquilano di 32 anni. La grossa automobile, che viaggiava in direzione mare, ha invaso la corsia di marcia dello scooter per motivi che sono al vaglio della polizia stradale, intervenuta sul posto con la pattuglia del distaccamento di Pineto.
Le ipotesi. L’auto doveva girare a sinistra? È possibile, ma il punto dell’impatto è a una ventina di metri dall’incrocio più vicino. Più probabilmente davanti alla Bmw c’era un’altra auto, che forse ha rallentato per prepararsi a svoltare verso Notaresco, e il giovane alla guida del Suv - risultato negativo all’alcoltest - si è allargato di colpo per sorpassarla, senza accorgersi che dalla parte opposta arrivava lo scooter. Solo ipotesi, per ora, visto che la Polstrada è abbottonatissima.
Il trauma. Di sicuro c’è, purtroppo, che l’impatto tra l’auto e la moto è stato violento e che Di Furio è volato dal sellino ed è stato sbalzato a terra, ricadendo sull’asfalto con il viso. Il giovane autotrasportatore, che indossava il casco, è morto proprio per la gravità del trauma facciale subìto, che gli ha causato una fortissima emorragia. La copiosa perdita di sangue lo ha mandato in arresto cardiaco mentre all’ospedale di Teramo, dopo la disperata corsa dell’ambulanza, veniva sottoposto agli esami clinici. I rianimatori del Mazzini hanno tentato di salvarlo per un’ora, ma i loro sforzi sono stati inutili.
Il lutto. Sandro Di Furio era molto conosciuto e amato a Bellante Stazione e la popolosa frazione, nella quale la notizia del lutto si è diffusa durante la notte, ieri si è svegliata sotto shock. L’uomo lavorava per la Caprioni, ditta bellantese di movimento terra e trasporti. Aveva una compagna, con la quale conviveva. Lascia anche i genitori, entrambi viventi, e un fratello sposato che vive a San Benedetto. Giocava al calcio a livello amatoriale con gli amici del paese e chi lo conosce lo descrive come «un bravissimo ragazzo, generoso e socievole». I funerali sono stati fissati per oggi (ore 15.30) nella chiesa di Maria Regina della Famiglia a Bellante Stazione.
Il bilancio. Sandro Di Furio, secondo il conteggio degli incidenti mortali tenuto dalla redazione del Centro, è la 22ª vittima della strada in provincia di Teramo dall’inizio del 2009. In tutto il 2008 i morti sulle strade teramane erano stati 25.
Lo schianto. Erano le 21 di venerdì. Di Furio era alla guida di uno scooter Gilera Runner e, lasciato il camion nel deposito della ditta per cui lavorava, a Mosciano Stazione, percorreva la statale 80 in direzione di Bellante. A un paio di chilometri da casa, all’altezza dell’abitato di Selva Piana, è stato travolto da un Suv Bmw X5 guidato da B.S., aquilano di 32 anni. La grossa automobile, che viaggiava in direzione mare, ha invaso la corsia di marcia dello scooter per motivi che sono al vaglio della polizia stradale, intervenuta sul posto con la pattuglia del distaccamento di Pineto.
Le ipotesi. L’auto doveva girare a sinistra? È possibile, ma il punto dell’impatto è a una ventina di metri dall’incrocio più vicino. Più probabilmente davanti alla Bmw c’era un’altra auto, che forse ha rallentato per prepararsi a svoltare verso Notaresco, e il giovane alla guida del Suv - risultato negativo all’alcoltest - si è allargato di colpo per sorpassarla, senza accorgersi che dalla parte opposta arrivava lo scooter. Solo ipotesi, per ora, visto che la Polstrada è abbottonatissima.
Il trauma. Di sicuro c’è, purtroppo, che l’impatto tra l’auto e la moto è stato violento e che Di Furio è volato dal sellino ed è stato sbalzato a terra, ricadendo sull’asfalto con il viso. Il giovane autotrasportatore, che indossava il casco, è morto proprio per la gravità del trauma facciale subìto, che gli ha causato una fortissima emorragia. La copiosa perdita di sangue lo ha mandato in arresto cardiaco mentre all’ospedale di Teramo, dopo la disperata corsa dell’ambulanza, veniva sottoposto agli esami clinici. I rianimatori del Mazzini hanno tentato di salvarlo per un’ora, ma i loro sforzi sono stati inutili.
Il lutto. Sandro Di Furio era molto conosciuto e amato a Bellante Stazione e la popolosa frazione, nella quale la notizia del lutto si è diffusa durante la notte, ieri si è svegliata sotto shock. L’uomo lavorava per la Caprioni, ditta bellantese di movimento terra e trasporti. Aveva una compagna, con la quale conviveva. Lascia anche i genitori, entrambi viventi, e un fratello sposato che vive a San Benedetto. Giocava al calcio a livello amatoriale con gli amici del paese e chi lo conosce lo descrive come «un bravissimo ragazzo, generoso e socievole». I funerali sono stati fissati per oggi (ore 15.30) nella chiesa di Maria Regina della Famiglia a Bellante Stazione.
Il bilancio. Sandro Di Furio, secondo il conteggio degli incidenti mortali tenuto dalla redazione del Centro, è la 22ª vittima della strada in provincia di Teramo dall’inizio del 2009. In tutto il 2008 i morti sulle strade teramane erano stati 25.